«Il segreto del successo? Essere una banca low cost»

Il direttore Harryvan: i nostri costi operativi sono un decimo di quelli degli istituti italiani. Conto Arancio festeggia i 15 milioni di clienti

da Milano

«In Italia il sistema bancario è soprattutto regionale e le reti di sportelli hanno più personale degli istituti stranieri. Le attività organizzative vengono accentrate, mentre si aprono filiali in nuove regioni. Tutto questo appesantisce i costi, e di conseguenza la remunerazione per i conti correnti dei risparmiatori è inferiore all’1%». Dick Harryvan, direttore generale di Ing Direct, la banca online del gruppo olandese Ing, in Italia per festeggiare il 15milionesimo cliente di Conto Arancio, è molto critico sull’universo bancario del nostro Paese e osserva: «Noi siamo low cost». Come confrontare Ryanair con Alitalia. «Riusciamo - continua - a mantenere i costi operativi a un decimo rispetto alle banche italiane». Questo spiega anche la strategia di espansione di Ing Direct, basata sulla crescita interna e non per acquisizioni: «A noi un nuovo cliente in Italia costa 100 euro, tramite un’acquisizione ne costerebbe 1.000».
I numeri confermano la rapidità dello sviluppo: presente in nove Paesi, Ing Direct è la più grande banca online al mondo. I 15 milioni di clienti solo un anno fa erano 11,5, i 198 miliardi di euro di raccolta, a fine 2004 erano 151. In Italia i clienti oggi sono 644mila, con una raccolta di 13 miliardi, in crescita rispettivamente del 40% e del 26% rispetto a un anno fa. Nei Paesi dov’è presente, Ing Direct rappresenta complessivamente l’1,7% del mercato del risparmio «e questo dato indica da solo gli enormi spazi di crescita possibile. Inoltre le previsioni dicono che tra dieci anni il 30% delle famiglie avrà un conto online».
È vincente la formula. Il cliente di Ing non rinuncia al proprio conto tradizionale, perché il conto Arancio è aggiuntivo; un «salvadanaio» nel quale viene dirottata la liquidità in eccesso, secondo le indicazioni del correntista. Conto Arancio remunera il deposito con il 2,5%, più di un Bot. A questo conto-risparmio (che rappresenta oltre il 90% delle attività di Ing Direct) si sono aggiunti di recente in Italia altri prodotti: i fondi d’investimento e i mutui. «Anche qui la strategia è chiara: cerchiamo la semplificazione, per noi e per il cliente, che si traduce in un’offerta semplice. Non occorre avere un portafoglio di 200 fondi, come tante finanziarie tradizionali, che poi guadagnano solo su dieci. Evitiamo dispersioni per noi e confusione per il mercato».
Ing Direct sta testando altri prodotti: «Li mettiamo a punto, li verifichiamo in uno o più mercati, e poi li lanciamo negli altri Paesi; lasciamo sempre l’ultima decisione al management locale». Attualmente sono in sperimentazione nuovi conti correnti, un sistema di credito al consumo e dei prodotti pensionistici.
Come investite il denaro - chiediamo ad Harryvan - per garantire rendimenti più elevati? «Alimentiamo il mercato dei nostri mutui, e poi investiamo in titoli sicuri, azionari e obbligazionari, in tutto il mondo».

Il gruppo Ing, colosso bancario organizzato in sei diversi rami di attività, è quotato ad Amsterdam, a New York e a Zurigo e capitalizza 64 miliardi di euro. Gli analisti stimano per il 2005 un utile di 750 milioni. Il titolo in un anno è salito da 21 a 29 euro.

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