Sei morti e otto dispersi nella valle che non c’è più

(...) la conta dei danni è ancora tutta fare, ma già è chiaro per tutti che quello che si ha davanti è una catastrofe.
Il peso maggiore è quello che riguarda le vittime, specialmente nella piccola frazione di Borghetto Vara, un borgo di meno di mille abitanti dove tutti si conoscono. È in questa località nel cuore della Val di Vara che si paga il tributo maggiore. Ieri pomeriggio, in pieno centro storico, sono stati recuperati tre cadaveri, quello di Paola Fabiani (52 anni) e di due anziani coniugi, i Sambuchi, di 84 e 86 anni. Ma non ci sono speranze neppure per le persone ancora sotto le macerie di un'abitazione nelle alture della Val di Vara, tre residenti di una piccola frazione, Cassano, composta da case sparse che non sono raggiungibili se non a piedi o con l'elicottero. Non è neppure chiaro quante siano le persone effettivamente sotto quei detriti, di certo c'è solo che l'altra notte è stata salvata una giovane donna estratta dalle macerie.
Mancano poi ancora all’appello 3 persone nel borgo di Vernazza. Anche per loro non ci sono grandi speranze. Si tratta di un noto gelataio Giuseppe Giannoni, 70 anni, l'ultima volta lo hanno visto aggrappato ad un'insegna mentre cercata di lottare con la furia dell'acqua, di venditore di souvenir Sauro Picconcelli, 55 anni, e della pensionata Giuseppina Carro, di 80 anni. Poche speranze di trovare in vita anche Sandro Usai di Monterosso che è stato travolto dall'acqua mentre stava cercando di aprire un tombino. Si tratta di uno dei soccorritori impegnati nell'alluvione che ha colpito la costa. Ormai le squadre di soccorso stanno cercando il corpo, mentre la moglie, ancora incredula, chiede di cercarlo e di salvarlo.
Ci sono poi anche due vittime nella vicina Toscana, nella confinante Aulla: si tratta del 56enne Claudio Pozzi che era sceso nel garage per cercare tirare fuori l’auto, ma che è stato travolto dall’alluvione, e la 78enne Enrica Pavoletti che è rimasta uccisa nella sua vettura mentre tentava di uscire da una strada del borgo allagata in pochi istanti dall’esondazione del Magra. È un mare di fango e terra, sabbia e detriti quello che ha cancellato una valle dell'entroterra spezzino ed alcune frazioni delle Cinque Terre. Un evento meteo unico che ha creato situazioni diverse, infatti oltre alle zone colpite in modo devastante ci sono le aree della Val di Magra vicino Sarzana dove sott'acqua sono finite case ed aziende, coltivazioni e strade, con un grande ponte stradale distrutto dall'urto di un pontone che ha strappato gli ormeggi da un vicino cantiere navale.
«Si parla di danni per oltre 100 milioni di euro - spiegano in prefettura alla Spezia - ma non è ancora il momento di fare questi conti, ci sono dispersi e situazioni di grande rischio, poi dobbiamo ricoverare sfollati e riaprire le strade per raggiungere le zone in cui siamo arrivati solo a piedi». Nelle frazioni di Brugnato, di Borghetto Vara, di Monterosso, di Vernazza, ma anche a Levanto e in molte piccole località dell'entroterra o sul confine con la vicina Toscana, un territorio molto legato con lo spezzino, l'acqua ha cancellato case e negozi, il fango ha invaso i piani terra cancellando quello che è il normale panorama della Liguria. In molte zone i centri storici non esistono più, solo muri e strutture segnate dal fango, cataste di auto e rottami che una furia spaventosa ha scaraventato dove ha trovato spazi, che siano posteggi, abitazioni, parchi giochi o aziende.
In campo la macchina dei soccorsi è imponente, decine di mezzi e centinaia di uomini, bisogna fare presto perché la situazione generale è ancora critica.

I borghi maggiormente colpiti sono al buoi, senza corrente elettrica, acqua potabile e metano, in molte situazione non vi sono possibilità di comunicare neppure con i cellulari, mentre il fango e l'acqua segnano ancora strade ed abitazioni. Proprio per questo alla Spezia stanno arrivando altre unità della protezione civile e delle forze armate. Soccorsi dal mare anche per le Cinque Terre che sono ancora isolaste.

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