Sei ragazzini rom su dieci frequentano la scuola

Ad andare a scuola prima erano quattro gatti. Ora la ricreazione è finita. D’ora in poi se vorranno restare nei campi attrezzati del Comune, anche le famiglie nomadi dovranno spedire i figli a lezione dalla maestra. Ma già adesso la situazione è cambiata. Lo dicono i dati ufficiali del Comune di Roma.
Con Veltroni a sedere sui banchi, e metterci sopra astucci e quaderni, era solo un iscritto su dieci. Secondo le stime del Gssu della Polizia municipale, fino al 2008, infatti, in orario scolastico l’88 per cento degli zingarelli, iscritti e non iscritti, passavano allegramente le giornate in strada fra furti e accattonaggio. E oggi? La risposta arriva dal monitoraggio affidato ad aprile 2009 alla società F.P.M&Partners dal Dipartimento XI. Quello facente capo all’assessore alla scuola Laura Marsilio.
Ed ecco i numeri. I ragazzini rom iscritti a scuola nel 2008-09 sono stati 1.946. Tre le cooperative incaricate della scolarizzazione: Arci Solidarietà, cooperativa sociale Ermes, Casa dei Diritti sociali. Per quanto riguarda la distribuzione, la maggior parte (1.107) sono risultati iscritti alle elementari, 489 alle medie, 274 alle materne, 38 alle scuole superiori, soprattutto istituti tecnici e di avviamento. Di questi 2mila zingarelli, il 64 per cento ha frequentato con sufficiente assiduità: il 41 per cento dal 40 al 79 per cento delle lezioni, il 23 per cento dall’80 per cento in su. Il 20 per cento, va sottolineato, non ha frequentato neppure un giorno. Ma nessuno ha la bacchetta magica. Il dato che risalta è che sei ragazzini rom su dieci frequentano con una certa regolarità le lezioni. Un risultato impensabile fino a due anni fa.
«Noi ci abbiamo messo tutto l’impegno - afferma l’assessore Laura Marsilio - Dobbiamo anche fare i conti con il piano degli sgomberi. I bambini di Casilino 900, un centinaio, resteranno iscritti alle stesse scuole di prima per assicurare la continuità didattica. Ad accompagnarli da Salone o da Gordiani provvederemo noi con un servizio pullmini. Dal prossimo anno, invece, programmeremo le cose in modo che frequentino le scuole vicine. Prima era il prefetto a decidere tutto, ora le procedure sono più condivise». Per la Marsilio la scolarizzazione è il primo passo verso l’integrazione dei rom: «C’è già un grosso miglioramento, dobbiamo proseguire su questa strada». Ma non basta: «La questione dovrebbe essere anche di competenza del ministero della Pubblica istruzione. Mi auguro che il ministro Maria Stella Gelmini vari al più presto il Ddl sulla scolarizzazione rom che lei stessa ha preannunciato. I comuni fanno la loro parte, ma non possono restare soli in questa battaglia».
Il monitoraggio ha fatto luce anche sul trasporto scolastico, «che lo scorso anno ha coperto il 70 per cento degli iscritti, mentre il 28 per cento si è recato a scuola in maniera autonoma (accompagnato dai familiari, con i mezzi pubblici o a piedi»). Su quest’ultimo punto restiamo scettici. Difficile immaginare un rom che porta per mano il figlioletto dalla maestra. Ma i dati ufficiali dicono così.
E oggi, per il corrente anno scolastico 2009-2010? I bambini iscritti sono in totale 1.884. Di questi, 974 provengono dai sette villaggi attrezzati.

Il relativo bando copre il periodo 1 febbraio 2010-31 agosto 2011 e comprende anche le vacanze natalizie ed estive. Gli altri 910 vivono nei campi non attrezzati. Per loro il bando scade il 31 agosto 2010, col riordino completo dei campi. Per ora i primi dati confermano il trend della frequenza.

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