Torna all'attacco, a testa bassa. E spara nel mucchio. Contro il governo tecnico, contro gli ex alleati, contro l'unità nazionale. Ora che non è più ministro Umberto Bossi può tornare ai vecchi amori: quella Lega di lotta che carica in difesa della Padania.
Il Senatùr dice di non essere affatto preoccupato per la situazione dell’Italia. Piuttosto per quella del Nord del Paese: "Il mio Paese di riferimento è la Padania". Parlando a Montecitorio coi giornalisti, il leader del Carroccio nega di avere in mente il varo di una moneta padana (è ancora presto), ma lancia ugualmente la sfida a Roma: "Potremmo agganciarci a un’altra moneta quando ci sarà l’euro a due velocità". Alla Germania, per fare un esempio: "Beh, tutti ci vogliono. La Padania non costa e si mantiene da sola". Ma il vero nemico, per ora, resta il premier Mario Monti e le tasse introdotte dalla manovra economica: "Questa finanziaria non serve a niente perché non crea posti di lavoro". Per quanto riguarda i rapporto con l'ex premier Silvio Berlusconi Bossi preferisce tirare per la sua strada.
E a chi gli fa notare che l’ex premier non avrebbe gradito di essere stato definito un comunista, il Senatùr risponde di non saper nulla del Cavaliere: "Lui è a casa e io sto qua. Ma vedo che traffica con i comunisti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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