nostro inviato a Seul
In fretta e furia dalla Corea di Seul alla Corea di Montecitorio. Per cercare di tirare le fila di una crisi di governo sempre più imminente e niente affatto indolore. E' per questo che Silvio Berlusconi lascia il Coex Building che ospita il G20 quando in Italia sono quasi le otto di mattina, unico dei venti leader presenti a rinunciare al consueto briefing finale con i giornalisti. Una decisione a sopresa, se mentre la delegazione italiana inizia a muoversi verso le macchine che la porteranno all'aeroporto l'ignaro addetto dell'ambasciata italiana ancora sta invitando i cronisti a recarsi nella saletta allestita proprio per l'eventuale briefing. L'talia, insomma, incombe. E nonostante la giornata sia stata dedicata alle nuove regole della finanza internazionale la testa del Cavaliere è già sulla crisi. Non quella finanziaria globale, ma quella di governo in Italia. Dove il premier atterrerà questa sera verso le dieci.
In mattinata Berlusconi incontra la tedesca Merkel, il francese Sarkozy e l'inglese Cameron per fare il punto sulla situazione economica per poi avere un trilaterale con il russo Medvedev e il turco Erdogan. A margine, fanno sapere dalla delegazione quando già sono sulla via dell'aeroporto, c'è stato anche uno scambio con il presidente Usa Obama. Tutte circostanze in cui il premier ribadisce la linea tenuta dal premier nell'intervento fatto durante il summit di Seul.
"Ritengo che sia estremamente necessario e urgente - aveva detto - che i Paesi del G20 procedano a delle norme che impediscano la speculazione finanziaria". Per esempio, aggiunge il Cavaliere, "vietando gli acquisti futures oppure imponendo che per acquistare il petrolio a consegna futura si impongano dei versamenti che vanno dal 50% in su".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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