Lea Pericoli
Flavia Pennetta esce da Wimbledon con lonore delle armi. Con Maria Sharapova ha giocato un bel match, combattendo alla pari ma ne è uscita sconfitta. Se stabilire chi fosse la più bella è un fatto opinabile, purtroppo lo sport si celebra su crudeli verità. La più brava è Maria che in 2 ore e 11 minuti ha vinto 7-6, 3-6, 6-3. E poco importa che lazzurra abbia avuto a disposizione 9 palle break delle quali solo 4 convertite. Certamente un pizzico di fortuna nel primo set (risolto al tie break 7-5) avrebbe potuto fare la differenza. Se soltanto una palla nel momento cruciale le fosse entrata o se invece di commettere 41 errori la Sharapova ne avesse fatto uno in più! Ma non è stato così.
Il tabellone femminile si allinea ai quarti. Partendo dallalto si incontreranno Mauresmo-Myskina, vincitrici su Ivanovic e Jankovic, quindi Sharapova e Dementieva che hanno rispettivamente battuto Pennetta e Perry. Nella parte bassa del draw ancora una passeggiata di Justine Henin sulla Hantuchova. Justine giocherà contro la francese Bremond che ha eliminato la Suiyama. Ha vinto anche Kim Clijster dominando la Radwanska e affronterà la cinese Na Li che ha battuto la Vaidisova. Pensate che di tutti gli incontri solo 2 sono arrivati al set decisivo, quello di Flavia e quello di Na Li. Come può la potente lobby delle signore del tennis farci credere che tra le donne ci sia lo stesso equilibrio che esiste tra gli uomini?
Ieri si giocavano anche gli ottavi maschili. Federer, che ha continuato la marcia trionfale contro Berdych, nella corsa al Trono non ha ancora perso un set, e affronterà Ancic (il croato che lo batté a Wimbledon nel 2002). Stepanek ha vinto contro Verdasco 7-6, 3-6, 6-4, 4-6, 6-2 e giocherà con Bjorkman che ha eliminato Mirny 6-3, 7-6, 4-6, 2-6, 6-3. Nella parte bassa dei draw Hewitt ha tolto ogni velleità a Ferrer vincendo: 6-4, 6-4, 4-6, 7-5.
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