Si rivede Boeri che presenta la 24esima Triennale

Il presidente della Fondazione: "Soddisfatto della fiducia che il cda mi ha accordato"

Si rivede Boeri che presenta la 24esima Triennale
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Prima uscita pubblica per Stefano Boeri dopo l'interrogatorio preventivo del 4 febbraio a seguito dell'inchiesta per turbativa d'asta sul concorso per la progettazione della Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic) che dovrebbe sorgere nel 2026 a Porta Vittoria. Forte della «piena fiducia» incassata dal cda della Fondazione il 27 febbraio, ieri ha presentato la 24esima Esposizione internazionale. «Non ho mai avuto dubbi che avremmo continuato a lavorare» ha commentato ieri mattina. Si dice «assolutamente soddisfatto» perchè «ho dato tutto a questa istituzione in questi ultimi anni e le devo moltissimo. Per questo sono felice di poter andare avanti con il lavoro».

Aprirà il 13 maggio la 24esima Triennale Milano, uno degli appuntamenti più importanti al mondo dedicati al design e all'architettura, che quest'anno si gemella con la Biennale di Architettura di Venezia che aprirà i battenti il 5 maggio. Forse non tutti sanno che l'Esposizione internazionale è un'expo vera e propria, ma è l'unica manifestazione culturale riconosciuta in via permanente dal Bureau International des Esposition, l'organizzazione intergovernativa che gestisce le Esposizioni Universali e Internazionali. Commissario Generale, come da regolamento, è Stefano Boeri.

L'Esposizione Internazionale, progetto collettivo che attraverso mostre, installazioni, progetti speciali ed eventi, mette a tema per questa edizione il concetto di «Disuguaglianze» (Inequalities il titolo), interrogandosi sulle sfide globali legate alle differenze nei vari ambiti dell'esistenza: da quello economico a quello etnico, dalla provenienza geografica al genere.

Per sei mesi, dal 13 maggio al 9 novembre, nelle candide sale disegnate da Muzio si parlerà di diseguaglianze: «Lo faremo parlando di città e spazi, ma anche di corpi e vite, grazie a una serie di esposizioni che mostreranno come ricchezze immense siano oggi nelle mani di un minuto pugno di individui. E di come oggi nascere poveri sia una condizione irreversibile per milioni di abitanti del pianeta. Lo faremo raccontando di come le diseguaglianze agiscano sulle aspettative di vita e di salute di ciascuno di noi - spiega Boeri - Parleremo dei ghetti e delle guerre, massima espressione di diseguaglianze così rigide da trasformarsi in crudeli dispositivi di morte. Nella mostra anche le buone idee, le politiche attente, i progetti migliori che sanno a volte trasformare le diseguaglianze in fertili differenze, in qualità condivise che permettono a individui pur differenti di scambiarsi valori, arricchendosi reciprocamente».

Due le direttrici principali: la geopolitica che si concentra sulle città e in particolare sul nuovo significato che hanno assunto oggi nelle diverse sfere della vita urbana i concetti di «ricchezza» e «povertà» - un capitolo sarà dedicato a Milano - e la biopolitica ovvero l'analisi delle implicazioni delle disuguaglianze sociali, economiche e di genere, e in particolare abitudini, stili e aspettative di vita nelle società contemporanee.

L'Esposizione ha coinvolto per la prima volta 5 atenei milanesi Bicocca, Bocconi, Cattolica, Politecnico e Statale e vede la partecipazione della Fondazione Policlinico, che porta in mostra la Quadreria de benefattori.

In un'ottica di scambio e networking, Inequalities vede inoltre la collaborazione con oltre 20 istituzioni internazionali tra cui Arctic Center, Democracy and Culture Foundation, Columbia University, Norman Foster Foundation, Oficina del Historiador, Princeton University, Serpentine Galleries.

Il coordinamento scientifico è di Beatrice Balducci, il coordinamento dell'Esposizione di Laura Maeran.

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