Sicilia, il Cga riapre i giochi per la "Sinistra l'arcobaleno" e Rita Borsellino

A quasi un anno dalle elezioni regionali i giudici amministrativi hanno annullato la sentenza con cui il Tar dichiarava inammissibile il ricorso della lista. Si decide a maggio, il rischio è che si torni a votare a Trapani

Terremoto sulle elezioni regionali stravinte quasi un anno fa dal Pdl in Sicilia. Il Consiglio di giustizia amministrativa ha annullato la setenza con cui il Tar di Palermo aveva rigettato il ricorso presentato dalla «Sinistra l'arcobaleno», relativo a presunte irregolarità che si sarebbero verificate nell'ammissione delle liste del Pdl e «Lombardo Presidente Sicilia forte e libera» a Trapani. Una questione puramente formale, che però potrebbe avere conseguenze più che reali sulla composizione futura del Parlamento siciliano. Qualora infatti il Cga - che ha fissato una nuova udienza, di merito, per il prossimo 13 maggio - dia ancora una volta ragione ai ricorrenti, potrebbero diventare onorevoli, a più di un anno dal voto, Rita Borsellino - che guidava la lista - e altri quattro esponenti della sinistra. O ancora, potrebbero essere costretti a tornare alle urne i cittadini della provincia di Trapani, quella in cui si è svolta la presunta irregolarità. Insomma, un bel ciclone. Che potrebbe mettere a repentaglio anche la stessa maggioranza guidata dal governatore Raffaele Lombardo: una maggioranza "bulgara", sì, ma minata dall'opposizione "interna" che l'Udc, pur essendo in giunta, non fa mancare.
Ovviamente a sperare è tutta la «Sinistra l'arcobaleno», esclusa per una manciata di voti a causa dello sbarramento. Se la tesi del ricorso venisse accolta significherebbe superare la fatidica soglia del 5 per cento, e portare ben cinque parlamentari - tanti sono i seggi in ballo - a Sala d'Ercole.
Tutto, come si diceva, si gioca su una questione formale. Nell'ottobre scorso infatti il Tar di Palermo aveva rigettato il ricorso sostenendo che avrebbe dovuto essere presentato all'Avvocatura dello Stato e non alll'ente Regione. Tesi che adesso è stata ribaltata dal Cga, che intende invece entrare nel merito della questione. E il merito è piuttosto complesso. Per quanto riguarda le liste di Trapani «Popolo delle Libertà» e« Lombardo Presidente Sicilia forte e libera» il nodo è duplice: da un lato i ricorrenti contestano la sostituzione di due candidati avvenuta dopo la sottoscrizione delle liste; dall'altro il mancato rispetto delle quote rosa nella lista legata al governatore dove l'unica donna presente era l'ex ministro Vincenza Bono Parrino, spostata in extremis dalla lista Pdl. Altra questione, il conteggio dei voti. I giudici amministrativi hanno chiesto di produrre i verbali degli uffici centrali circoscrizionali di Palermo, Messina, Enna, Catania, Caltanissetta, Agrigento, Siracusa e Ragusa.
Che accadrà adesso? Tutto dipende dalla decisione del Cga. Qualora il ricorso venga respinto nel merito non succederà nulla. Ma se invece dovesse essere accolto si dovrà vedere come procedere.

La Sinistra arcobaleno ha chiesto che si voti di nuovo a Trapani, o che in subordine vengano sottratti dal conteggio i voti di Pdl e Lombardo presidente a Trapani, con una nuova ripartizione dei seggi. In entrambi i casi, cinque deputati regionali della maggioranza si vedrebbero "scippare" la poltrona dopo un anno di attività.

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