(...) i quali prevedono laffissione dei crocefissi nelle aule delle scuole, e considerata pure lordinanza della Corte Costituzionale del 2004, chi sgarra paga. «Dato atto che lesposizione del crocefisso in un luogo non religioso certifica il sindaco non assume un significato discriminatorio, poiché rappresenta valori rilevanti che ispirano il nostro ordine costituzionale e sono la base del vivere civile lasciano in evidenza la laicità dello Stato, a prescindere dal credo degli alunni, non ho avuto indugi a sottoscrivere lordinanza».
Per non dare limpressione che si tratti solo di una bolla di sapone, Vittorio Gatti, forte del ricorso presentato dal governo contro la decisione comunitaria, ha ufficialmente trasmesso il provvedimento ai dirigenti scolastici dellistituto comprensivo Giovanni XXIII, al direttore della scuola civica professionale serale e al responsabile degli asili nido. A loro tocca il compito di «girarlo» a tutti i plessi. Il primo cittadino e la maggioranza che lo sostiene di quanto hanno stabilito a Strasburgo sembra importare poco. Tanto, che entro sette giorni gli agenti della Polizia Locale faranno il giro di tutte le scuole per verificare che l«ordine» sia eseguito. Niente discussioni, perché «i dirigenti delle scuole sono tenuti a far rispettare quanto disposto». In caso contrario sanzione.
Anche a Cesano Maderno, Marina Romanò, il capo della giunta, per ora, si è limitata ad un appello «Non rimuovete il crocefisso, anzi mettetelo anche dove non cè».
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