«La sinistra specula sui naufraghi»

RomaAspetto e toni sono quelli di sempre: civilmente pacati. Ma stavolta le parole di Franco Frattini sono pietre. Di quelle che fanno male, gettate senza riserve su Franceschini, sui «Soloni» della sinistra italiana. E, se si vuole - visto in trasparenza - anche su qualche vescovo e qualche commissario Ue. S’è seccato il nostro ministro degli Esteri del ruolo di chi attacca a prescindere le scelte del governo, senza sapere. Senza ragionare. Solo perché fa comodo.
Non si spengono le polemiche per le Frecce Tricolori in Libia. Anzi, c’è chi accusa Berlusconi dell’eccessivo spazio concesso a Gheddafi...
«Davvero non capisco. Con il leader libico abbiamo firmato un accordo storico che per la prima volta condanna il colonialismo e i dolori che ha creato. Lo ha fatto questa maggioranza come nessuno mai aveva nemmeno azzardato prima. Questo ci ha posti non solo con Gheddafi, ma con tutta l’Africa - che ha apprezzato - in posizione privilegiata. E proprio per questo Berlusconi è stato invitato domenica a Tripoli dove si svolge, non il 40° anniversario della Jamahiriya, ma un summit dell’Unione Africana di cui Gheddafi è presidente, votato da 53 Paesi! Ma come? La sinistra italiana sta sempre a lamentare il fatto che non siamo protagonisti e ora tutto questo non va bene? E se spediamo le Frecce Tricolori che sono un po’ il nostro fiore all’occhiello per farsi ammirare dal premier libico e dai capi di Stato di altri 50 Paesi africani commettiamo un errore? Ma andiamo...».
Be’, Frattini, le proteste continuano a fioccare...
«Strumentali, stia certo. Del resto non è stata sempre l’Africa il richiamo costante della nostra sinistra? Quella sempre pronta a farsi seguire da 50 teleobiettivi quando andava ad inaugurare un pozzo nel Ruanda o chissà dove! E adesso che un governo mostra di voler fare sul serio - come abbiamo fatto anche al G8 portando sul proscenio anche i leader africani - tutto questo non va più bene? La verità è che sono alla ricerca disperata di qualsiasi argomento pur di attaccare questo governo».
Di poche ore fa le accuse di Franceschini: dice che anziché andare a omaggiare Gheddafi, bisognerebbe chiedergli di rispettare i migranti e di eliminare quelle norme che ostacolano il soccorso ai naufraghi nel Mediterraneo...
«Più che emanare sentenze, Franceschini dovrebbe vergognarsi di se stesso. Trovo sorprendente, e faccio fatica a non usare parole più forti, la strumentalizzazione che ha fatto con la visita ai due poveri eritrei, costruendoci sopra una conferenza stampa per attaccare il governo! Su questi drammi non si dovrebbero mai, e dico mai, fare speculazioni! E soprattutto bisognerebbe avere almeno quel pizzico di coraggio per raccontare come stanno davvero le cose».
Che sarebbe?
«Che quei poveracci li abbiamo salvati noi! La nostra Marina, la nostra Guardia costiera hanno recuperato i pochi sopravvissuti. Altro che andare negli ospedali solo per farci poi una conferenza stampa! Questo è davvero inaccettabile! Noi li abbiamo salvati, non altri! Abbiamo trovato giubbotti di salvataggio maltesi. Non sappiamo se siano stati loro ad invitarli a raggiungere l’Italia o se l’abbiano voluto i profughi - su questo sarà la magistratura a indagare - ma se sono salvi lo devono alle nostre navi, alle navi di questo governo che quest’anno hanno già recuperato 1.200 persone in mare. Quanto all’accordo con la Libia non posso che dire che funziona bene: le nostre tre motovedette sono in zona e pattugliano un tratto di mare, tant’è che in 3 mesi sono sbarcati sulle coste italiane pochissime centinaia di persone rispetto alle 10mila dello scorso anno».
Adesso spetta alla Ue, intervenire. Ma già si dice che la suddivisione dei profughi sarà su base volontaria...
«Quella di Bruxelles è una prima risposta incoraggiante, anche se non ci soddisfa pienamente. Vogliamo vedere se qualcuno si tira davvero fuori dalla spartizione dei rifugiati nei 27. Ma mi lasci precisare una cosa: si parla di rifugiati, cioè di chi fugge da una guerra, da una carestia e cui è giusto dare una mano. Ma la Ue ha già varato la cosiddetta “direttiva rimpatri” per chi è invece clandestino. Basta con la confusione dei ruoli! Basta coi Soloni della sinistra che prendono gli uni per gli altri! Rifugiato è un conto, clandestino è altro. E l’Europa non solo è d’accordo su questo, ma ha anche deciso da tempo: chi non è in regola va rimandato indietro».
Non tutta la Chiesa sarà d’accordo su questo punto...
«Sulla salvezza della vita umana non si può non esser tutti d’accordo. Son certo che anche Calderoli e Maroni - che coordina gli interventi - non hanno esitazione alcuna in tal senso.

Detto questo, e dunque una volta salvati e rifocillati i naufraghi, si passa alla seconda fase: vieni da un Paese in guerra o solo a cercare lavoro? Nel secondo caso - lo ripeto - c’è una normativa europea valida per tutti e 27 i Paesi Ue: la direttiva rimpatrio».

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