Sky chiede nuove regole all’Antitrust

L’emittente satellitare giudica non più adeguate le norme Ue per la concorrenza del digitale terrestre

da Milano

Sky Italia sta valutando di chiedere all’Antitrust Ue di rivedere gli obblighi imposti alla stessa piattaforma satellitare al momento della fusione tra Stream e Telepiù. Lo ha sottolineato il direttore della comunicazione, Tullio Camiglieri, nel corso della tavola rotonda sulla rivoluzione digitale nell’era della convergenza.
«Crediamo che i tempi siano maturi per prendere atto del fatto che la competizione avviene tra piattaforme (digitale terrestre e satellitare ndr) - ha detto Camiglieri - e non più all’interno della stessa piattaforma. È un elemento oggettivo, frutto dell’evoluzione del mercato».
Tra gli obblighi imposti a Sky dall’Ue c’è quello di rivendere i contenuti «premium» alle piattaforme che lo chiedono (come Fastweb), di non stipulare contratti di durata superiore a 2 anni e di acquisire i diritti tv solo per il satellite. Ma ora, secondo Sky, i tempi sono maturi per cambiare le regole dopo l’entrata di Mediaset nel digitale terrestre con la vendita delle partite di calcio e tra breve anche della diretta del «Grande fratello».
«Il mercato si è evoluto - ha spiegato Camiglieri - tanto che la tv digitale terrestre ha al suo attivo circa 3 milioni di decoder quanti cioè quella satellitare. Si tratta dunque di un mercato equivalente». Camiglieri si è detto però «soddisfatto» perché il presidente dell’Autorità delle tlc Corrado Calabrò ha ribadito il concetto che il ruolo del regolatore sia quello di tutelare l’uguaglianza di condizioni per tutte le piattaforme: sta poi al mercato decidere quale avrà più successo presso il pubblico.


«Ed è per questo che guardiamo con stupore - ha ribadito il responsabile comunicazione di Sky Italia - al fatto che il governo abbia elargito i finanziamenti esclusivamente per i decoder usati per il digitale terrestre».

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