da Milano
Un Alessandro Ortis, presidente dellAutorità per lenergia, a lancia in resta ieri allassemblea di Assoelettrica, con relativo botta e risposta con il neopresidente dellassociazione, Enzo Gatta: sul dividendo straordinario di Snam, sul tetto antitrust per il gas e sulla riduzione della capacità produttiva dellEnel. LAuthority boccia infatti la decisione di Snam Rete Gas di distribuire un dividendo straordinario da un euro. «La Snam - ha detto Ortis - va valorizzata. La decisione di rivederne la struttura finanziaria non ci ha trovato molto felici. A noi è parso un indebolimento. Ma su questo lautorità di regolazione non può fare niente». Per Snam Rete Gas lAutorità di settore ripropone il modello di terzietà già adottato per Terna. Lo spauracchio dellinvasione straniera, vedi Gazprom, non può rappresentare un alibi. «Replichiamo anche per Snam - ha esortato Ortis - il tetto del 5% ai diritti di voto, valido sia per i soggetti nazionali che per quelli stranieri. Questa scelta non mortificherebbe lambizione di avere un campione nazionale. Semmai, ne farebbe nascere uno, Snam, non nazionale ma internazionale».
Ortis ha poi proposto di «immaginare una rimodulazione del plafond antitrust al 61% per lEni che scadrà nel 2010», in merito alla limitazione secondo cui Eni fino al 2010 non potrà immettere più del 61% di gas sul mercato. Dopo quella data il tetto non avrà più valore. Il battibecco tra Assoelettrica e Autorità è scoppiato sullipotesi di affitto di alcune centrali di Enel ed Endesa come strumento per accrescere la concorrenza in certe zone del Paese. «Spiace constatare - ha affermato Gatta - alcune discutibili decisioni dellAutorità che denotano un atteggiamento dinterventismo che si pone in aperto contrasto con lobiettivo di favorire lulteriore crescita del mercato». Nel mirino di Assoelettrica cè, in particolare, la questione dellaffitto delle centrali (in gergo virtual power plant), uno degli strumenti ipotizzati dallAuthority per aprire il mercato della produzione in alcune zone dove la concorrenza è ancora insufficiente, come al Sud. Non si tratta, dunque, di un provvedimento come quelli effettuati in passato con la vendite delle Genco, ma della cessione del controllo commerciale di parte della capacità produttiva di Enel ed Endesa per un periodo limitato di tempo. Lipotesi è comunque ancora allo stadio di consultazione.
Gatta ha parlato di provvedimento «pericoloso e intempestivo», che «rischia di determinare ulteriori complicazioni e distorsioni a discapito della certezza, stabilità e semplicità delle regole». Ortis ha replicato che lAutorità ha il «dovere di intervenire per dovere di promuovere la concorrenza».
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