Saranno forse le fibrillazioni del vento riunificatore, ma ieri nel parlamentino interno del Nuovo Psi se le son date di santa ragione. È dovuta intervenire la polizia, per fortuna a rissa appena sedata, dunque senza fermi né strascichi giudiziari. Contendenti, i seguaci di Stefano Caldoro contro quelli di Gianni De Michelis. Arduo, dire da dove si sia levato il primo ceffone che ha scatenato la violenta baruffa. Pomo della discordia virtuale, lassegnazione, anzi e meglio lindividuazione dei consiglieri: il gruppo di Caldoro lamenta che nel Consiglio nazionale del Garofano il segretario De Michelis stava compiendo un atto di forza, stravolgendo lordine del giorno che era stato concordato. Motivo reale, concreto e tutto politico della guerra intestina, il futuro ormai prossimo del Nuovo Psi: De Michelis vuol partecipare alla costituente con Enrico Boselli e Bobo Craxi, Caldoro invece vuol «confermare la scelta di campo», restando allopposizione dellUnione e di Romano Prodi.
Erano pacificamente riuniti nel salone dellHotel Palatino, coi consiglieri sopravvissuti alla scissione del 2005. In 300 se ne andarono allora con Craxi e Saverio Zavettieri, circa 60 si son poi perduti per strada, dunque ieri erano in 380, comunque il numero legale per sciogliere gli organi statutari e convocare il congresso. NellOdg appunto, il primo tema riguardava proprio «numeri e organizzazione». Ma il segretario De Michelis ha imposto linversione, deciso a svolgere una relazione politica sulle prospettive e lo stato dei rapporti con lo Sdi. Non è un mistero che la costituente ormai lanciata nella diaspora socialista, se proprio deve schierarsi con uno dei due poli guarda con maggior favore al centrosinistra. Caldoro sè alzato, interrompendo il segretario e pretendendo il rispetto della scaletta. De Michelis ha nicchiato, la platea sè subito infiammata ed è rapidamente esplosa. Urla, schiaffi, spintoni e pugni in un mare di urla e di fischi. Son volati anche i microfoni, quando Francesco Pizzo che presiedeva ha cercato di placare gli animi. Tutto inutile, la rissa montava spostandosi anche nellatrio dellalbergo. È stata chiamata la polizia, che faceva normale servizio dordine allesterno. Quando gli agenti sono entrati nella sala, i socialisti son tornati ognuno al proprio posto. Mauro Del Bue, sconsolato, ha sospirato: «Non siamo più un partito! Qui sera messa davvero male, sembrava la fotocopia del non-congresso del 2005. Vuol dire che qualcosa non va, nonostante la conclusione unitaria».
Già, perché potenza della voglia di vivere socialista, la riunione del parlamentino è stata ovviamente sospesa, ma poco dopo è stato approvato «allunanimità» un documento che convoca il congresso per il 23 e 24 giugno a Roma, scioglie tutti gli organismi dirigenti del partito, e nomina tesoriere Lucio Barani. «Lasciamo decidere ai tesserati, si voti al congresso», ha salomonicamente accettato il segretario. Lex ministro suo contendente, sè detto pago anchegli. Per resistere alle sirene del centrosinistra Caldoro saffida infatti al tempo e alla realtà. Spiegando che «su 39 grandi centri dove si vota, il Nuovo Psi non si presenta in 9, ma in 21 ha già chiuso laccordo con la Cdl. Solo in 4 centri si è alleati col centrosinistra, e negli altri si va in corsa solitaria». Pur se leurodeputato Alessandro Battilocchio, deprecando lo scontro di ieri, auspica che «il congresso di giugno si pronunci a favore della costituente socialista».
Le cose sono in movimento nellintera diaspora, il 19 a Fiuggi si apre il congresso dello Sdi che dovrebbe allentare i legami coi radicali e promuovere la riunificazione socialista.
Gianni Pennacchi
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