"Stop ai pregiudizi". Alla Sapienza il corso su cultura e lingua rom

Come spiega l'università, il corso vuole "contribuire al contrasto di stereotipi, pregiudizi e fenomeni di romfobia e promuovere una maggiore inclusione e conoscenza delle comunità romanès in Italia e nel mondo"

"Stop ai pregiudizi". Alla Sapienza il corso su cultura e lingua rom
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Dopo il primo corso dedicato integralmente alla lotta contro la violenza di genere, all’Università La Sapienza di Roma prende il via un altro corso dal palpabile sentore di woke: parliamo del “Corso lingua e cultura romanì”, dedicato all’universo rom. Una novità per conoscere da vicino il mondo e la cultura rom, con un approccio multidisciplinare che unisce teoria, pratica e riflessione critica. Come evidenziato sul sito, la proposta formativa è rivolta a studenti di discipline umanistiche, sociali e storiche, ma anche a “chiunque desideri approfondire la conoscenza della cultura romanì e delle sue attuali sfide, nonché a tutti coloro che operano nel campo della mediazione culturale, dei diritti umani e dell'inclusione sociale”.

Il corso sul mondo nasce dalla collaborazione tra l'UCRI (Unione delle Comunità Romanì in Italia) il e Dipartimento di Studi Europei, Americani e Interculturali, in continuità con il progetto "Memoria a più voci", promosso nel 2022 dal Dipartimento SARAS-Storia, Antropologia, Religioni, Arte e Spettacolo, che collabora alla realizzazione di alcuni moduli. In programma 11 lezioni, una ogni mercoledì, dal 5 marzo al 14 maggio, per un totale di 20 ore.

Il nuovo corso della Sapienza tenuto dal docente Santino Spinelli (primo rom a diventare commendatore della Repubblica) accende dunque i riflettori sulla grammatica del romanì, sulla cultura e sulle tradizioni, nonché sul Samudaripen (lo sterminio dei Rom e Sinti durante il nazifascismo), sulle condizioni di vita dei rom in Europa e in America Latina, le politiche di inclusione e ancora sulle lotte per i diritti civili e sulla promozione di una cultura di rispetto e integrazione.

Questo il pomposo manifesto dell’università: "L’iniziativa si propone di sensibilizzare la cittadinanza su un tema di grande rilevanza sociale e culturale, per contribuire al contrasto di stereotipi, pregiudizi e fenomeni di romfobia e promuovere una maggiore inclusione e conoscenza delle comunità romanès in Italia e nel mondo".

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