da Maranello
Domenica, nell'occasione in cui è stato tolto il velo alla F2007, Luca Cordero di Montezemolo aveva regalato il palcoscenico ai piloti, ai tecnici, ai managers e a tutti gli altri collaboratori della Scuderia. Ieri mattina ai giornalisti e agli operatori televisivi che venivano da tutto il mondo (c'era anche una cinese) si è presentato lui, il presidente, nella sede centrale della Ferrari. Ecco i punti essenziali della sua esposizione.
PUNTUALITÀ. «Rispettate le tempistiche che ci eravamo dettati. E stamattina alle 9 a Fiorano ho seguito il primo giro di Massa sulla Ferrari appena nata. Per fortuna ero entrato in possesso della stanza che, proprio a Fiorano, Schumacher mi aveva espropriato nel '96».
NOVITÀ. «La macchina e soprattutto la Scuderia Ferrari che si preparano all'imminente stagione sono completamente rielaborate. Un pilota nuovo, Raikkonen, dopo i dieci anni storici di Schumacher. Tecnici come Almondo e Domenicali, Costa e Baldisserri e altri formano una squadra che è di scuola Ferrari: tutta gente di grandi capacità cresciuta dall'interno. La squadra, dai meccanici in su, è fondamentale e la nostra è di prim'ordine. E portiamo all'occhiello il premio che ha sottolineato come la Ferrari sia la sede dove si lavora meglio in Italia».
OBIETTIVO. «A esclusione del 2005, dal 1997 in poi abbiamo sempre vinto il Mondiale o l'abbiamo perso all'ultima gara. Da tanti anni la Ferrari corre al vertice con la macchina da battere, in una rotazione di concorrenza che le ha opposto Williams, McLaren e Renault. Adesso ci proponiamo un solo obbiettivo: vincere il prossimo Mondiale. Ai campioni dell'anno scorso rinnovo i complimenti per l'ultima volta: nel 2007 il successo sarà nostro».
AFFIDABILITÀ. «Per vincere ci vuole l'affidabilità. Abbiamo perso nel 2006 per difetto di affidabilità all'inizio. Con l'avvento di un solo fornitore di gomme (Bridgestone, ndr), fatto positivo che toglie incertezze e alibi, l'affidabilità diventa determinante per prendere punti in un campionato che vedrà molto vicine nei tempi le prestazioni delle diverse macchine. E dunque tutti subito al lavoro dopo il primo test di Massa».
RAIKKONEN. «L'avevamo già adocchiato nel 2002 a Magny Cours e un parere favorevole ci giunse anche da Schumi. Kimi viene dall'ambiente finlandese del rally, dove ci sono coraggio, determinazione e lucidità nel non lasciarsi coinvolgere da elementi esterni. Mi ricorda Hakkinen. Ha alle spalle cinque stagioni con la McLaren. È arrivato in Ferrari al momento giusto: è giovane ma già maturo per essere pronto a vincere e noi gli daremo la massima assistenza affiancandogli lo stesso ingegnere di pista e il telaista che erano di Schumacher».
MASSA. «Felipe è stato protagonista di una prima ottima stagione in Ferrari, vincendo due corse e continuando a migliorare in gara oltre che in qualifica. Sta svolgendo una importante preparazione fisica. Insomma affrontiamo il 2007 con due piloti che, come sta scritto nella storia correttamente letta della Ferrari, partono alla pari. Insieme costituiscono una coppia ad altissimo livello e debbono capire, ma lo capiranno, che corrono entrambi per una sola scuderia: la Ferrari».
SCHUMACHER. «Domenica sera abbiamo avuto una cena di gruppo e mi è sembrato chiaro che Michael si è già calato nel suo nuovo ruolo sul piano della mentalità, della dimensione e della figura. Proprio mentre festeggiamo i sessant'anni, vederlo stamattina a bordo pista con la cuffia per ascoltare i commenti dopo il primo giro della nuova macchina mi ha fatto effetto e piacere. Il suo sarà un contributo prezioso. E, fra l'altro, proprio lui studierà con attenzione le nuove leve dei piloti in tutti i Paesi del mondo, naturalmente Italia compresa». Dopo la conferenza, ecco una mia domanda: ma se la magica ombra di Schumacher finisse per incombere un po' troppo su Raikkonen e Massa, non potrebbero crearsi malumori? La risposta: «Michael è troppo intelligente. Non commetterà mai errori di delicata intromissione. Già in queste ore lei avrà notato come si sia tenuto in disparte».
Nell'ambito del gioco di squadra e di quella «Formula uomo» cui Montezemolo si è richiamato, ieri Massa ha compiuto a Fiorano 39 giri con la nuova macchina (miglior tempo 58"360, nettamente inferiore a quello del debutto della precedente vettura).
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