«I primi ad accorgersene sono stati i miei figli. «Papà - mi hanno detto - guarda che su internet cè un sito del Milan di cui risulti direttore editoriale. Dicono anche che con 100 euro a testa porti i tifosi a Milanello la vigilia della partita e offri loro il pranzo». Impossibile, ho pensato subito io. Soprattutto perché, per la mia proverbiale pigrizia, online non ci vado proprio mai. «Invece adesso, dopo tutto quello che è successo, mi sa che dovrò proprio farmelo un sito».
Lha presa con stile ma è anche corso subito ai ripari Tiziano Crudeli, classe 1943, forse uno dei più conosciuti e amati giornalisti sportivi televisivi, attualmente opinionista de «Il Processo di Biscardi» e di altre trasmissioni su «Milan Channel», nonché direttore editoriale del settimanale di calcio giovanile «Sprint&Sport Lombardia». Quando, nel giugno scorso, si è reso conto che qualcuno stava usando il suo nome a sproposito - aprendo un finto sito del Milan per vendere falsi biglietti di eventi sportivi, scrivendo online articoli firmati da lui e aprendo una raccolta di fondi per i terremotati abruzzesi su Facebook - Crudeli ha subito avvertito il Milan A.C. e quindi sporto una prima denuncia in questura; a novembre, visto che la situazione peggiorava, è andato a farne unaltra. Dando il via così, grazie anche alle querele di un altro centinaio di perfetti sconosciuti, a unindagine della polizia postale che ieri ha portato dietro le sbarre con laccusa di truffa aggravata Marco Giuseppe Montalto, 31 anni compiuti proprio nel giorno dellarresto.
Montalto è una vecchia conoscenza della polizia, ma non era mai finito in manette. Luomo ha già subito 5 perquisizioni e, nel gennaio 2008, era stato colpito dalla misura di prevenzione dellavviso, trasformata nellaprile di questanno in sorveglianza speciale con divieto di commercializzazione online. Almeno un centinaio le querele per truffe a suo carico, 84 delle quali radunate nello stesso fascicolo processuale dalla pm Elisa Moretti.
Del resto il soggetto in questione imperversa su internet dal 2006 e ne ha combinate di tutti i colori, vendendo materiale informatico (decoder, computer o cellulari) senza mai inviare nulla agli acquirenti. Inizialmente usava il suo vero nome, con tanto di carta ricaricabile a lui intestata su cui le ignare vittime versavano i soldi. Be, proprio nulla no: qualche «privilegiato» si vedeva recapitare un mattone rosso.
Quando sono iniziate a fioccare le denunce di truffa contro di lui e il suo nome è stato inserito nella lista nera di alcuni siti per la compravendita online, Montalto ha avuto unidea (quasi) geniale: ha «rubato» le identità ad almeno 15 giornalisti (tra cui quella di Crudeli e del suo collega milanista di Mediaset Carlo Pellegatti) nonché a un altro truffatore e ha iniziato a usare vaglia veloci per incassare.
Ma non è finita qui. Oltre alla vendita di falsi biglietti delle partite del Milan il truffatore aveva messo in piedi anche finti corsi di giornalismo sportivo proprio grazie a un sito fasullo del Milan, www.milanlove.com.
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