Sparì in strada a Pescara ritrovato in mare a Bari Giallo sulla fine di Roberto

Sparì in strada a Pescara ritrovato in mare a Bari Giallo sulla fine di Roberto

BariLa telefonata che potrebbe aver rivelato il tragico destino di uno studente risucchiato in un mistero che nessuno sa spiegare è arrivata intorno alle 8,30 di ieri. «C'è un cadavere in mare...», ha detto un uomo al centralino del 113. Pochi minuti dopo laggiù, nello specchio d'acqua schiaffeggiato dalle raffiche di tramontana in via Tenente Massaro, a Palese, ultimi lembi del lungomare nord di Bari, è affiorato il corpo senza vita di un ragazzo: aveva una sola scarpa da ginnastica grigia, indossava pantaloncini rossi con strisce laterali bianche, giaccone tipo kway azzurro, calzettoni scuri; in una tasca c'erano un ipod e un mazzo di chiavi. Sono gli stessi vestiti che portava, l'ultima volta che è stato visto, Roberto Straccia, 24 anni, scomparso mentre faceva jogging sul litorale di Pescara, dove stava per laurearsi in Lingue. La notizia è rimbalzata a Moresco, la città del ragazzo, provincia di Fermo, nella villetta di famiglia dove i genitori, Mario e Rita, in queste settimane hanno fatto di tutto per rintracciare il figlio. Il padre e la sorella del 24enne, Lorena, sono partiti subito per Bari ma non hanno riconosciuto il corpo, rimasto per troppo tempo in mare e ormai in avanzato stato di decomposizione. Ecco perché la conferma ufficiale potrà esserci solo con l'esame del Dna e l'autopsia. Tuttavia, la possibilità che sia il corpo di Roberto prende sempre maggiore consistenza e potrebbe essere la drammatica verità sulla sorte di un ragazzo senza grilli per la testa, che amava lo sport e giocava a calcio nella Spes Valdaso. L'ultima immagine del 24enne è quella catturata da una telecamera di sicurezza mentre corre sul lungomare di Pescara, direzione nord, verso Montesilvano. Da allora più nessuna notizia, soltanto una sere di ipotesi che si sono accavallate nel corso di settimane scandite dall'angoscia.
Ieri mattina quel tratto del litorale barese è stato chiuso al traffico dalla polizia. Gli agenti hanno tirato su il cadavere, lo hanno avvolto in un telone azzurro e lo hanno riposto sull'ambulanza diretta al Policlinico. Dove più tardi sono giunti il padre e la sorella, raggiunti successivamente dalla madre del 24enne. La procura di Bari ha aperto un'inchiesta e il pm Baldo Pisani ipotizza il reato di istigazione al suicidio a carico di ignoti, un atto tecnico per procedere con ulteriori accertamenti. Secondo un primo esame, sul cadavere non ci sono segni di violenza. Ma le cause della morte potranno essere chiarite soltanto lunedì, quando sarà eseguita l'autopsia dal medico legale Gianfranco Divella.
Gli investigatori sono propensi a credere che il corpo sia proprio quello di Roberto Straccia: gli oggetti trovati sono suoi, i vestiti corrispondono. Ma i dubbi rimangono. Perché è ancora un mistero che cosa sia accaduto il pomeriggio del 14 dicembre a Pescara. Proprio quel giorno il ragazzo aveva chiesto la tesi di laurea, la sera si sarebbe incontrato con gli amici. I quali hanno sempre escluso le ipotesi di una fuga o un suicidio, e si sono mobilitati anche attraverso il web con una pagina facebook «Troviamo Roberto Straccia» che conta 3.177 iscritti. La procura di Pescara ha aperto un fascicolo per sequestro di persona, ma sono state prese in considerazione anche altre piste. Comprese quella di un'amnesia o un malore, visto che qualche tempo fa Roberto aveva riportato un trauma cranico durante una partita di calcio.

Le indagini però fino ad ora non hanno portato a niente: nessuna traccia su due scaldacollo trovati a Pescara e controllati dai carabinieri del Ris, nessun elemento dalle testimonianze di due persone che correvano nella stessa zona. Nulla, fino a quando l'Adriatico non ha restituito quel corpo.

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