È stato il primo attore di colore a vincere un Oscar. Sidney Poitier, morto oggi all’età di 94 anni, ha segnato non solo un’epoca ma l’intera storia del cinema americano.
L'infanzia di Sidney Poitier e il debutto al cinema
I suoi genitori, Reginald James e Evelyn Qutten, sono due contadini che il giorno della sua nascita, il 20 febbraio del 1927, si trovano a Miami per vendere una partita di pomodori. Sidney, però, vive la sua infanzia in povertà a Cat Island, un’isola delle Bahamas, fino ai 10 anni. A 13 lascia la scuola per andare a lavorare e, appena 15enne, raggiunge il fratello a Miami. È all’età di 18 anni che parte per New York dove vive di espedienti e trascorre le notti dentro la stazione degli autobus. Si arruola nell’esercito e lavora come inserviente in un ospedale per veterani. Partecipa, poi, a un provino per l'American Negro Theater ma non viene preso e, perciò, decide di studiare dizione e recitazione. Sei mesi dopo ottiene un ruolo nello spettacolo di Broadway, Lysistrata, per il quale ottiene ottime recensioni. È il 1950 quando decide di passare dal teatro al cinema e, nel 1950, debutta con il film Uomo bianco tu vivrai! del regista Joseph L. Mankiewicz dove recita il ruolo di un chirurgo nero che deve curare due fratelli banditi ma ne salva solo uno. La sua interpretazione colpisce nel segno e viene subito chiamato per ruoli da protagonista che nessun afro-americano aveva mai avuto prima e con contratti che normalmente si riservavano solo ai bianchi.
Gli anni '60: dal premio Oscar al successo di "Indovina chi viene a cena?"
Nel 1958 ottiene addirittura un premio BAFTA, l’Orso d’argento al Festival di Berlino e una candidatura agli Oscar per la sua interpretazione in La parete di fango, film capolavoro di Stanley Kramer. Cinque anni dopo diventa il primo afroamericano che vince l’ambita statuetta in qualità di miglior attore protagonista (oltre a un Golden Globe e un Orso d’argento) con il film I gigli del campo di Ralph Nelson. Nello stesso anno sposa la ballerina Juanita Hardy da cui avrà quattro figli e da cui divorzierà nel 1965. In questi anni viene chiamato a interpretare il nero “buono” e che riesce a farsi strada in una società americana sconvolta dalle uccisioni dei due fratelli Kennedy, di Malcom X e di Martin Luther King.
Nel 1967 Poitier raggiunge la fama internazionale con "Indovina chi viene a cena?" in cui recita nel ruolo del fidanzato di una ragazza bianca. Ruolo che lo renderà celebre soprattutto per la frase: “Tu sei mio padre ed io sono tuo figlio. Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto e te ne vorrò sempre. Ma tu ti consideri ancora un uomo di colore, mentre io mi considero un uomo”. Sempre nel 1967 diventa il primo attore nero a lasciare la sua impronta nel cemento del Grauman's Chinese Theatre di Los Angeles e recita come protagonista ne La calda notte dell'ispettore Tibbs, film che ottiene ben 5 premi Oscar. Seguiranno, poi, due sequel:Omicidio al neon per l'ispettore Tibbs (1970) e "L'organizzazione sfida l'ispettore Tibbs" (1971). Nel 1969 conosce l'attrice canadese Joanna Shimkus che sposerà nel 1976 e da cui ha due figli. Sempre nel ’69 gli viene assegnato il premio Henrietta Award come migliore attore mondo.
Gli ultimi anni di vita e il secondo premio Oscar
Negli anni ’70 debutta in qualità di regista con "Non predicare?spara!" co-interpretato insieme al suo amico Harry Belafonte. In seguito gira: Grazie per quel caldo dicembre (1973) Uptown Saturday Night (1974), Let's Do It Again (1975) e A Piece of the Action (1977). Negli anni ’80 pubblica la sua autobiografia This Life e gira altri tre film: Nessuno ci può fermare (1980), Hanky Panky - Fuga per due (1982) e Dance - voglia di successo (1985). Nel 1990 dirige Bill Cosby ne Papà è un fantasma, mentre nel 1992 torna alla recitazione con il film I signori della truffa. Cinque anni più tardi interpreta Nelson Mandela nel film per la tivù Mandela and DeKlerk. È stato ambasciatore delle Bahamas in Giappone e dal 1998 ha fatto parte dello staff dirigenziale della Disney.
Nel 2002 riceve un Oscar Onorario"per le sue prestazioni straordinarie, per una presenza unica sullo schermo e per aver rappresentato nel mondo intero l'industria cinematografica con dignità, stile e intelligenza". Nel 2009, invece, riceve la Medaglia Presidenziale della Libertà dalle mani di Barack Obama.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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