"Anche incinta mi sentivo sexy. E Scandal(osa)"

L'attrice americana Kerry Washington in corsa per un Emmy racconta come ha costruito il personaggio di Olivia Pope e perché ha così tanto successo

"Anche incinta mi sentivo sexy. E Scandal(osa)"

da Los Angeles

Una camminata indimenticabile, quella di Kerry Washington nella serie della ABC Scandal , un altro intrigo a Washington D.C., degno contraltare di House of Cards . L'incedere più bello sullo schermo, grande o piccolo che sia, dai tempi di Richard Gere, il miglior camminatore di Hollywood, secondo molti critici. Il guaio è che la Washington, nota come protagonista femminile di Django Unchained (ma lungo e prolifico è il suo curriculum) ha girato la terza stagione di Scandal mentre era incinta del suo primogenito.

«Ce l'ho messa tutta per rispettare quella camminata svelta sui tacchi alti senza ondeggiare come una papera», dice la 37enne attrice di colore americana. Ci è riuscita benissimo: la sua Olivia Pope, ex direttrice delle comunicazione del presidente americano in carica (Tony Goldwyn) ora rinomata e abilissima «fixer», ovvero consulente per la «soluzione di crisi» nei meandri di una bizantina e cospirante Washington, è ormai un mito della cultura popolare americana. È anche candidata per la seconda volta consecutiva ai premi Emmy (domenica 24 agosto) ed è la grande favorita. Non solo perché è la prima attrice nera protagonista di una serie tv su rete nazionale (Usa) di prima serata. Vederla per credere. L'abbiamo incontrata a Los Angeles, dove Scandal viene girata.

Crede sia solo una coincidenza il fatto che il suo cognome evoca la capitale in questo lavoro che le ha portato tanto successo?

«Suppongo che la creatrice della serie, Shonda Rhimes, abbia pensato a me per assonanza in fase di casting. Il fatto è che nella comunità afro-americana Washington è uno dei cognomi più comuni, come ben sapete. Ma ha ragione: è una bella coincidenza, un segno del destino».

L'offerta per Scandal le è giunta nel momento in cui la sua carriera cinematografica era al top. Nessuna riserva al riguardo?

«Molte, ma solo prima di leggere il copione dei primi episodi. Mi sono appassionata subito alla storia, le trame e le sottotrame, e soprattutto al personaggio. Olivia è una forza della natura. Le sue capacità strategiche sono quasi soprannaturali. È la donna più intelligente e volitiva che abbia mai incontrato. Per questo il presidente Usa è segretamente innamorato di lei. Olivia è la First Lady più nascosta nei torbidi a D.C.».

Cosa pensa del fatto di essere la prima donna di colore a condurre una serie su una rete nazionale?

«Credo che la pressione ricada più sulla società e sul pubblico che su di me. Io mi limito a fare quello che so fare. Ma non credo che la questione sia il colore della mia pelle, piuttosto il quesito: “La gente è pronta a seguire un programma settimanale in cui eroi e antieroi hanno una vasta gamma di provenienze e identità, sono di diverse razze e orientamenti sessuali?”. Olivia e il Presidente Grant, bianco, si amano profondamente, anche se non senza ambiguità, mentre il molto wasp Capo di Gabinetto (interpretato da Jeff Perry) è sposato a un giornalista, maschio, del New York Times ».

La risposta dunque: la gente è pronta?

«Dal successo che sta avendo direi proprio di sì, ed è soprattutto per questo che vado così fiera della serie».

Cosa dobbiamo aspettarci dalla terza stagione?

«È la stagione “dark”: l'intrigo si fa perfino più violento. È la stagione della decostruzione di Olivia: piano piano scopriamo chi è veramente, perché finora Olivia aveva sempre qualcosa della Sfinge, era un enigma vivente».

Com'è riuscita a recitare nascondendo la gravidanza?

«Ho sempre affrontato Olivia partendo dall'aspetto fisico, dunque i cambiamenti del mio corpo mi hanno creato enormi difficoltà.

Difficile è stato rimanere fedele a questo personaggio mentre il mio peso e la mia vita mutavano ogni giorno, e soprattutto riuscire a mantenere la sua camminata spigliata, decisa e, diciamolo, attraente. Olivia è una donna inconsapevolmente molto sensuale. In questo la gravidanza mi ha aiutato: non mi sono mai sentita così sexy».

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