Arriva "Màkari" per indagare in Sicilia e non solo

Le analogie ci sarebbero tutte. Stesso derivazione, letteraria, stesso genere, giallo, stessa ambientazione, la Sicilia, stessa produzione la Palomar di Carlo Degli Esposti

Claudio Gioè nella miniserie tv "Il Bosco"
Claudio Gioè nella miniserie tv "Il Bosco"

Le analogie ci sarebbero tutte. Stesso derivazione, letteraria, stesso genere, giallo, stessa ambientazione, la Sicilia, stessa produzione la Palomar di Carlo Degli Esposti. Ma Claudio Gioè non è Luca Zingaretti. Nel senso che Màkari (nuova serie gialla interpretata dall'attore palermitano, e tratta dai racconti di Gaetano Savatteri, su Raiuno da lunedì 15) non si candida e neppure ambisce a sostituire il Commissario Montalbano. «La letteratura siciliana è da sempre un punto di riferimento delle mie produzioni», spiega Degli Esposti; «E le prossime serie saranno ambientate anche a Venezia, Milano, nelle Dolomiti -precisa il direttore di Raifiction, Ammirati- Gialle anch'esse, ma anch'esse mixate con la commedia, il sentimentale o il grottesco. In quese fiction, insomma, il giallo diventa il pretesto per raccontare qualcosa d'altro». Che nel caso di Màkari sarebbe «il ritratto di un siciliano tornato nella sua terra dopo una lunga assenza. E per questo capace di guardarla con occhi diversi -racconta il protagonista Gioè- Un ritorno che gli farà scoprire quanto sbagliata fosse la sua vita precedente. Sullo sfondo, la descrizione di una Sicilia differente, affrancata dagli stereotipi».

Il paesaggio siciliano è, infatti, «elemento essenziale di questi racconti: non si può prescinderne analizza l'autore, Savatteri e molto giustamente è stato valorizzato anche dalle immagini della fiction». Màkari (nome di un borgo di fantasia, affacciato sul quasi omonimo golfo di Màcari) racconta del giornalista palermitano Saverio Lamanna, che licenziato dal sottosegretario di cui era portavoce, causa un imprudente tweet, torna nella natìa Sicilia e naufrago in balìa del destino come Don Chisciotte spiega il regista Michele Soavi- trova il suo Sancho Panza in Peppe, un pescatore locale (Domenico Centamore)e la sua Dulcinea in Suleima(Ester Pantano)». Il terzetto così composto affronterà i casi gialli unendo l'acume del protagonista al senso pratico dell'amico pescatore, e all'intuito femminile dell'innamorata; «non conducendo però delle semplici indagini criminali avverte Gioè- Lamanna, infatti, non è un detective di professione. Ma un uomo curioso, assetato di verità. E le sue sono indagini soprattutto socio-culturali».

Un personaggio che «è un vero invito a nozze per qualsiasi attore considera l'interprete- Pieno di sfaccettature, ironico, drammatico, sentimentale. E molto simile a me. Anch'io siciliano, anch'io a lungo lontano dalla mia terra; anch'io tornatovi da poco. E con uno sguardo cambiato».

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