Gli ascolti di Fazio in picchiata. La Rai deve risarcire gli inserzionisti?

Gli spazi di Che tempo che fa venduti garantendo una media tra il 16 e il 18%. Ma è precipitato al 14,9%. Ora Fazio trema

Gli ascolti di Fazio in picchiata. La Rai deve risarcire gli inserzionisti?

Adesso i conti non tornano davvero. Anche se a viale Mazzini continuano a rifarli, la piega che ha preso Fabio Fazio con Che tempo che fa non è affatto buona. Il trasloco su Rai1 rischia di essere un sonoro flop. Non solo in termini di share, anche dal punti di vista economico. Se, come rivela Panorama, gli asconti dovessero continuare a precipitare, la Rai si troverà costretta a risarcire gli inserzionisti pubblicitari. Il programma era stato venduto garantendo una media tra il 16 e il 18%. Ma adesso Fazio non riesce nemmeno a garantire il 15%.

Domenica scorsa i vertici di viale Mazzini hanno preferito mandare in onda la Formula Uno al posto di Che tempo che fa. Lo stesso faranno la prossima domenica. Dagospia fa notare che si tratta di una scelta bizzarra controcorrente: "Di solito i Gran Premi vanno (in differita) su Rai2, quindi Viale Mazzini avrebbe potuto tranquillamente tenere in palinsesto il programma di Fazio e in parallelo mandare le tappe americana e messicana del circus - si legge sul sito diretto da Roberto D'Agostino - ma Fazio non può essere disturbato, figuriamoci sfidato da un evento che attira molti spettatori". Mettere la Formula Uno in contemporanea con Che tempo che fa rischia di danneggiare ulteriormente un programma che cerca disperatamente di tirare su gli ascolti.

Gli ascolti vanno di pari passo con gli incassi della pubblicità. Fazio ha firmato un contratto quadriennale da 8,9 milioni di euro. Ma il programma è passato, nel giro di quattro puntate, dal 20,8 al 14,9% di share. Peccato che Raipubblicità abbia venduto gli spazi pubblicitari "garantendo una media di ascolti tra il 16 e il 18%".

Ai microfoni di Panorama Francesco Siliato, analista dei media dello studio Frasi, ha calcolato la soglia di ascolti sotto cui gli investitori, che pagano 90mila euro per 15 secondi di spot, potrebbero chiedere di "rinegoziare il contratto" o, addirittura, "andarsene" alla scadenza del contratto. È il 14,5%. E ci siamo quasi.

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