Los Angeles - Uno dei fumetti meno conosciuti della Marvel, Guardiani della Galassia , ha messo tutti in riga al botteghino americano: con 94 milioni di dollari incassati solo nel primo week-end, questa commedia spaziale con un coniglio pistolero e un albero parlante (oltre agli umani Chris Pratt e Zoe Saldana - una strana gang di «buoni» contro il cattivo genocida, Ronan l'accusatore), si è imposto come la grande sorpresa dell'anno. Lo si deve in parte all'invisibile (ma molto pubblicizzata) presenza di Vin Diesel ( Fast and Furious ), che dà voce al tronco d'albero Groot, un pezzo di pane tenero e innocente che dice solo tre parole, «Io sono Groot», ma con molteplici timbri, toni e variazioni ad esprimere diversi stati d'animo e significati. Il massiccio Diesel, con quella sua voce tonante tra il nasale e il baritono, conquista tutti in questa farsa d'azione più Mel Brooks che George Lucas, un buffo kolossal (diretto e scritto da James Gunn) che ha conquistato critica e pubblico. Reduce da Fast & Furious 6 e dal reboot di Riddick , il newyorchese Diesel, 47 anni, padre di due figli piccoli, afferma che Guardians è stato, oltre che una sfida vocale, anche uno sfogo benvenuto immediatamente dopo la tragica morte del suo grande amico e collega (di Fast & Furious ) Paul Walker, deceduto in un incidente d'auto il 30 novembre del 2013. Ne parliamo con Diesel a Los Angeles per il lancio internazionale del film.
Vin Diesel, conosceva questo fumetto, Guardiani della Galassia , prima di sapere del film?
«Zero. Non ne sapevo nulla. Poi ho scoperto tutto: è un comic book del 2008 scritto e disegnato da Dan Abnett e Andy Lanning. È uno dei tesori meglio custoditi della Marvel. Questo film è il primo di una potenziale trilogia: il secondo episodio, Guardians 2 , uscirà nel luglio del 2017. Suona come futuro remoto: ma io ci sarò di nuovo, nascosto sotto l'albero digitale Groot».
Non è la prima che fornisce la voce in un film: nel 1999 aveva doppiato il robot gigante in The Iron Giant , tutto d'animazione, di Brad Bird. Eppure lei è famoso per il suo fisico. Ci spiega?
«Certo, il mio fisico, ma piace anche la mia voce. Quando ti offrono qualcosa di così bizzarro, in cui oltretutto devi pronunciare solo tre parole e devi cercare di trasformarle in un'intera commedia, è una sfida non meno che pompare i muscoli per Riddick o gli stunt per Fast & Furious . Ho affrontato Galassia come fosse Shakespeare; come se davvero avessi dovuto pronunciare le battute più diverse immaginabili. È stato un procedimento interessante: ho chiesto al regista di scrivere i sottotitoli significanti per ogni Io sono Groot che dovevo pronunziare, per poter così esprimermi meglio. A volte si trattava solo di fare una pausa o cambiare il respiro tra una parola e l'altra. Un esercizio alla Grotowski. E devo dire che l'innocenza di Groot mi ha commosso».
Per quale motivo?
«Non ho mai interpretato un personaggio così dolce. È l'antitesi di quello che ho fatto finora, il tipo duro, determinato, forte, un po' coatto. Groot è come il cugino di The Iron Giant , due giganti buoni. E la sua amicizia con Rocket il coniglio, in Galassia , mi ricorda quella tra C-3PO a R2-D2 e i loro continui battibecchi. Ai miei figli, ancora bambini, il film è piaciuto moltissimo. Per loro non sono più Dominic Torretto di Fast & Furious : sono Groot».
Sappiamo che ha interpretato questo ruolo subito la morte delsuo amico Paul Walker. Ce ne parla?
«Ero in pieno lutto. Ero a pezzi. E il momento non avrebbe potuto essere migliore. Ero sparito dalla circolazione da oltre un mese quando mi hanno proposto di fare la voce di Groot.
Eccomi allora in questo piccolo studio a dare vita a un albero e piangere la morte di un amico. È stato terapeutico dover recitare un personaggio che celebrava la vita. Groot rappresenta la vita, proprio come per me l'aveva rappresentata Paul. Groot è lui».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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