"Un verdetto squilibrato, discutibile, sicuramente frutto di un compromesso". È il giudizio - in un’intervista a La Stampa - di Alberto Barbera direttore artistico della Mostra di Venezia sull’esito del Festival del cinema di Cannes, dove l’Italia non si è aggiudicata nessun premio. "Non ho visto tutti i film - premette - e penso che i verdetti delle giurie vadano accettati e non discussi. Resta il fatto paradossale che il cinema francese, peraltro il più bravo in Europa a produrre, distribuire e a fare squadra, esca come grande vincitore nell’anno in cui ha espresso i suoi risultati più modesti".
"La Francia - aggiunge - raccoglie a mazzi in un’annata deludente e noi mandiamo in gara tre grandi autori e non portiamo a casa nulla". Ha contato l’assenza di un giurato italiano? "Temo di sì", risponde: "Un personaggio di peso e di prestigio di solito riesce a strappare qualcosa. Non facciamo finta che questo elemento non serva".
Per quanto riguarda il vincitore, dice, "certo di Audiard, un regista che apprezzo molto, questo mi pare uno dei film meno significativi. Ma anche l’ex-aequo per l’interpretazione femminile lascia perplessi: se proprio si doveva dividere il premio, non avrebbe avuto più senso darlo a Rooney Mara e a Cate Blanchett?".
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