Attesa, commozione e stanchezza, sono gli ingredienti di quest'ultima giornata del 65° Festival di Cannes. A salire gli scalini rivestiti dal tappeto rosso del palazzo del Cinema, attori e registi, "marciano insieme" per sentire i risultati emessi dalla giuria presieduta da Nanni Moretti che da qualche ora è uscito dal suo quartiere generale al Gray D'Albion. L'unica star a girare tranquillo per Cannes in compagnia della "sua compagna" è MattewMcConaughey, protagonista di Mud, del fil di Jeff Nichols e con tutta la sua calma e simatia rilascia gentilmente persino le ultime dichiarazioni seduto ai tavolini di un bel bar davati alla Croisette: "Il film non piacerà alla giuria perchè non c'è ne sesso ne politica, ma ciò che conta è che è un lavoro ben fatto, pieno di avventura, umanità e fratellanza. Lo stesso regista seduto accanto, ma pronto entrare nella grande sala del Palazzo dedicata a Lumière dichiara: "Il mio è un film su quel partcolare tipo d'amore che consiste nel dare senza essere ricambiati".
E così ironicamente se ne va a sentire quanto ha deciso la giuria. Cortometraggi, documentari, fim restaurati e nuove pellicole prodotte sono state esaminate epassate al setaggio. Se Siz Be Deng ha ricevuto la Palma d'Oro per i cortometraggi, appunto... Ecco la prima notizia. Si punta molto sul regista russo di Serge Lomitsa, "V Tumane", ma anche su "Amour" di Eneke con Trintignat. Ma per la Camera d'Oro, un premio particolare a Beats of The Southern Wild di Ben Zethlin. Giallo, rosso, nero e bianco sono i colori che dominano il grande palco sul quale fa da madrina Berenice Bejo la protagonista di The Artist. Entra un Moretti emozionato e annuncia con voce roca i membri della giuria.
Con lo smoking e non nei suoi soliti panni, Nanni Moretti invita la Morante a introdurre Ken Loach che ha vinto il Premio della Giuria presente con "La parte del diavolo". Nastascia Kinsi, molto diversa dalla ragazzina di Paris Texas che da un saluto a Fellini e preannuncia le parole di Moretti che annuncia il Premio della Sceneggiatura a Christian Mongiu "Al di la delle colline", mentre per per la Regia il Premio va a Carlos Reygadas: "Ringrazio Cannes che supporta questo Festival e la giuria, ma anche tutto il pubblico e a stampa che lo ha preso in giro". Poi è la volta di Premio per la migliore interpretazione machile che va a Mads Mikkelsen per il film "La caccia" girato in Danimarca, di Thomas Vintenberg, bravo e bello, ma soprattutto convincente nel film di cui è protagonista nelle parti di un pedofilo (accusato per sbaglio); per l'interpretazione femminile sono state premiate Cosmina Stratam e Christina Flutur con "Al di là dellel colline" accompagnate da Alec Balduin; per il Gran Premio "Reality" di Matteo Garrone che commosso commenta: "Grazie a tutti con voce roca.....", la parodia sulle fictions gli ha portato fortuna.
Il Premio più importante, la Palma d'Oro annunciata dal grande attore Adrian Brody e dalla magica Tatou va a Michael Aneke con "Amour" con Jean Louis Trintignant e Emanuelle Riva. Premiati per la capacità, la professionalità e la grandezza di raccontare un dolore che è un amore per l'appunto...Trintignant ha voluto ringraziare tutto il cast e una carta anche a sua moglie Marianna: "E se scegliessimo di essere felici soltanto per dare l'esempio", con questa frase di Prevert ha voluto chiudere il protagonista di "Un uomo e una donna" tanti anni dopo quel grande successo con Anouk Aimée.
Tra delusi e contenti ancora una volta, Cannes, la grande macchina commerciale cinematografica, ha dato i suoi frutti, tutti un po' al mascile e un po' datati ma sempre grandi esempi per tutte le generazioni. Gli ottantenni hanno dato il buon esempio...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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