Costantino Della Gherardesca contro Bruno Vespa: "Carcassa balbettante"

Duro attacco del conduttore di "Pechino Express" Costantino Della Gherardesca a Bruno Vespa, dopo la puntata di "Porta a porta" sul caso Charamsa

Costantino Della Gherardesca contro Bruno Vespa: "Carcassa balbettante"

La puntata di qualche sera fa di "Porta a Porta" dedicata al coming out di monsignor Charamsa ha provocato un mare di polemiche in Rete. Sotto accusa soprattutto la scritta apparsa sullo schermo centrale dello studio, quello solitamente alle spalle del conduttore Bruno Vespa, «La lobby gay all'attacco di Francesco». Le polemiche sono giunte in particolare da parte da attivisti delle associazioni LGBT italiane ma anche da semplici telespettatori. Ha voluto dire la sua anche Costantino Della Gherardesca, gay dichiarato, da sempre attivo quando si tratta di commentare episodi di questo tipo. Sul suo profilo Facebook, il conduttore di "Pechino Express" ha condiviso il post della pagina OmofobiaStop sulla trasmissione di Raiuno. Poi però ha aggiunto un proprio, diretto, messaggio: «Non è televisione di servizio pubblico, ma soprattutto non è buona televisione se non rispecchia la società in cui viviamo. La propaganda spiccia, mafiosa, avulsa dalla società reale, ha avuto il suo canto del cigno negli anni della TV di Berlusconi. È arrivato il momento di spazzarla via. Eliminare in modo definitivo queste carcasse balbettanti è un dovere della nuova dirigenza RAI». Oltre duemila persone hanno messo il proprio like a questo messaggio di Costantino, che di fatto ha aperto uno scontro dai toni molto alti in casa RAI.

Il conduttore ha poi criticato anche la scelta della trasmissione di Raiuno di dedicare la puntata di martedì al concerto di Gianni Morandi e Claudio Baglioni, trasmesso in prima serata. Su Twitter Costantino ha scritto un laconico: «Che giornalismo. Chissenefrega della Russia, la Turchia, il Mondo. Meglio uno special sul concerto». Una puntata, quella di martedì, che peraltro si è conclusa con una replica di Bruno Vespa alle polemiche degli attivisti per i diritti delle persone omosessuali: «Alcune associazioni gay si sono sentite offese dal titolo. A nostro giudizio era evidente che non ci riferissimo alle associazioni gay - ha spiegato il giornalista - Tanto è vero che abbiamo riportato integralmente, apprezzandola, una dichiarazione della leader storica di Imma Battaglia su Monsignor Charamsa.

Con lobby gay ci riferivamo a movimenti che ci sono in una frazione piccola ma abbastanza insidiosa del momento cattolico che, guarda caso, se ne viene fuori con una cosa del genere alla vigilia di un sinodo sulla famiglia. Mi dispiace - ha concluso - che non siamo stati sufficientemente chiari da farci capire».

L'ha condiviso il mio amico Paolo Absolutamente Quilici e adesso lo condivido pure io. Non è televisione di servizio...

Posted by Costantino della Gherardesca on Tuesday, 6 October 2015
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