Daniele Battaglia: "Io e papà Dodi, come l'allievo e il falegname saggio"

Conduttore tv, radiofonico, ma è stato anche cantante e ha lavorato dietro le quinte del mondo dello spettacolo. Il figlio dello storico chitarrista dei Pooh, Dodi Battaglia, lancia su Italia Uno il programma “W Radio Playa” con Diletta Leotta e ricorda le estati con Francesco Facchinetti

Daniele Battaglia: "Io e papà Dodi, come l'allievo e il falegname saggio"

Essere figlio dei Pooh vuol dire amare la musica al primo vagito. Ed è quello che è successo a Daniele Battaglia, figlio dello storico chitarrista dei Pooh, Dodi. Dopo il diploma Daniele ha subito lavorato dietro le quinte, nella produzione e nell’etichetta indipendente per il papà. Poi il grande salto sul palco del Festival di Sanremo nel 2008 nel Girone Giovani con “Voce nel vento”, due dischi all’attivo e il ritiro dalla carriera come cantante. Daniele Battaglia è protagonista della nostra rubrica “Figli d’arte”.

Qual è stato il tuo rapporto con papà Dodi?
Devo dire la verità è una storia romantica quella che sto per dire e riguarda il falegname…

Cioè?
Quando racconto il legame mio e di mio padre, ricorro sempre alla metafora del falegname e del figlio che tende ad imparare dal proprio genitore, osservandolo attentamente per fare poi lo stesso tipo di carriera. Da giovanissimo mi sono ritrovato con un grande bagaglio di esperienza musicale, perché ho osservato papà per anni.

Cosa hai fatto con lui?
Ho vissuto una esperienza completa per quanto riguarda la produzione pre-produzione e backstage concerti e da lì erroneamente – perché il confronto con lui è iniquo - ho pensato di voler intraprendere questa carriera musicale.

Qual è stato il bilancio?
In confronto a 50 anni di carriera e di genio assoluto come la storia dei Pooh e di mio papà, bisogna fare i conti con il fatto che la dote naturale per la musica non c’era. C’era un’ottima formazione ma quando ho intrapreso questa carriera, quasi per gioco, ho anche fatto i conti coi pregiudizi degli altri. Ho affrontato tutto con incoscienza. Rifarei tutto quanto ma ero troppo giovane. Ero un ventenne. Se avessi avuto un po’ più di maturità e coscienza magari avrei affrontato le cose diversamente.

Tuo papà cosa ti diceva in quel periodo?
Ma lui avrebbe dovuto fare il manager, essere anche duro. La realtà è che mi considerava molto bravo ed intelligente, del resto si sa “ogni scarrafone è bello a papà suo” (ride, ndr).

Ricordi le tue estati coi i tuoi genitori?
I miei erano separati, quindi andavo in estate in tour coi Pooh e stavo con papà dietro le quinte. Poi in estate quando non c’era il tour andavo al mare con mamma, Francesco Facchinetti e sua mamma. Che estati pazzesche! Cantavamo assieme qualsiasi tipo di canzone, anche quelle più brutte ma che erano legate alla nostra storia e alla nostra crescita insieme.

Che rapporto hai oggi con Francesco?
Siamo diventati grandi con tutto quello che ne comporta. Ormai sono lontane le sere in cui facevamo scorribande notturne per Milano. Ora ci incontriamo e ci raccontiamo storie familiari, ricordando anche di quando eravamo più giovani, parlando del passato con nostalgia e con la speranza di essere migliorati!

Tutti i giorni da lunedì a venerdì alle 14.10, su Italia 1 sei in onda con “W Radio Playa. Come nasce il programma?
Ha una forte connotazione estiva si spera di ricreare l’atmosfera delle chiacchiere da ombrellone perché non bisogna avere alcun problema a portare in tv contenuti frivoli. Quindi intervisteremo tanti ospiti anche musicali nel nome del gioco e del divertimento. Avremo Annalisa, Baby K, Elodie, Francesco Gabbani, Giusy Ferreri e Takagi&Ketra, Irama, J-Ax e The Kolors. Dal mondo dello spettacolo anche Andrea Mainardi, Gianluca Impastato, Paolo Ruffini, Pierluigi Pardo e Scintilla.

Conduci in radio e in tv con Diletta Leotta, che partner è?
Siamo una coppia radiofonica da due anni ed è stata una scelta naturale che fossimo insieme. Al di là dall’aspetto fisico che è evidente, trovo che Diletta sia molto brava e che si sia avvicinata al mezzo radiofonico, senza supponenza. Il segreto del successo in radio, come in tv, è riuscire a inserirsi negli spazi con la conduzione a due nel modo giusto. E per lei abituata a lavorare da sola in tv è stato assolutamente naturale tirar fuori la predisposizione alla conduzione a due. Una dota naturale che lei ha.

Cosa prevede il tuo futuro?
Sono sempre pronto a cogliere le occasioni che il gruppo Mediaset mi dà: è successo con il “Summer Festival”, ora con “W Radio Playa” o anche con “Colorado”.

Non mi precludo nulla e aspetto le opportunità che mi vengono date. Su Radio 105 non mancherà la presenza di “Take Away”, vorrei ospitare ancora più ospiti e aumentare i dati di ascolto del programma. Ma tra dire e fare c’è di mezzo il mare (ride, ndr).

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