Zelig si trasforma. Con il volto della Canalis

Da domani lo spettacolo inizia una nuova avventura. E torna alle origini

Zelig si trasforma. Con il volto della Canalis

Innanzitutto, niente inglesismi: si scrive Zelig 1 e si legge «zeliguno». Anche perché il senso sta tutto lì, nel matrimonio (rinverdito) con Italia 1: a dieci anni da quando lo Zelig di prima serata prese armi, bagagli e risate per spostarsi su Canale 5 (dove tornerà a settembre 2014 «ma con Bisio stiamo trattando, la riserva non è sciolta»), ecco il «ritorno al futuro», come lo chiama Michele, padre del marchio insieme a Gino e a Giancarlo Bozzo. La cornice è quella della declinazione «Off» dello show, presso lo Zelig Cabaret di viale Monza a Milano, la formula invece cambia. Il programma comico sbarca sulla «rete giovane» Mediaset da domani per 8 settimane (ma dalla seconda puntata si passa al lunedì) sbandierando la prima novità sin dalla conduzione: accanto a Katia Follesa e Davide Paniate, coppia rodata di Zelig Off, l'asso calato vuole essere quell'Elisabetta che non ti fa cambiare Canalis. E se i primi due misureranno i ritmi dello show introducendo i vari comici, la showgirl sarda che fu velina, che si accompagnò con George Clooney e che da un po' di tempo vive in America di misure offrirà le sue. In tre a fare i vigili del traffico comico sul palco non saranno troppi? «I timori erano altri - dice divertito Michele -. Temevamo che Elisabetta non si adattasse al clima cameratesco, con camerini condivisi e tutto il resto. Lei ci ha risposto: sono un maschiaccio. E siamo partiti. D'accordo, alla prima occasione ci ha chiamato Gigi & Michele, ma va bene lo stesso». La formula di Zelig 1 (con tanto di mega-schermo per collegamenti esterni in stile Gialappa's) sarà quella di mischiare volti noti e esordienti del cabaret e dunque, senza contare i passaggi amichevoli di Claudio Bisio e Teresa Mannino nella prima puntata, sono attesi comici come Federico Basso, Marta Zoboli, Salvatore Marino e alcuni esordienti fioriti dai laboratori Zelig. Tra le gag più attese, quella di Fausto Solidoro nei panni di un impreparatissimo deputato grillino. «Siamo l'X Factor del cabaret - rivendica con orgoglio Gino -. Noi di Mengoni ne sforniamo a mazzi ogni anno. I nostri comici hanno fatto guadagnare 200 milioni al cinema italiano, e fanno la fortuna dei teatri». E forse Checco Zalone c'entra qualcosa. La chiusa è tutta della Canalis: «Per me essere qui è una grossa opportunità.

In passato ho giocato coi comici in programmi come Ciro e Mai Dire Martedì. Ma non sono comica, diciamo che me ne sto qui a disturbare. In Usa? Mi godo l'anonimato, senza l'ossessione di dover fare per forza tv o cinema».

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