"Il Drago Invisibile": un film Disney doloroso, commovente e utile

In mezzo a incanto, sofferenza e déjà vu di celebri pellicole del passato, si fanno largo la lezione ambientalista e altri contenuti educativi

"Il Drago Invisibile": un film Disney doloroso, commovente e utile

Al cinema questa settimana è uscito un nuovo film Disney, "Il Drago Invisibile", una rilettura del lungometraggio del 1977 "Elliott il drago invisibile" di Don Chaffey, nel cui cast compaiono star come Robert Redford e Bryce Dallas Howard.

Dimenticate i toni scanzonati della vecchia pellicola che mescolava cartoni animati e live action, perché in quella odierna l'atmosfera prevalente è drammatica.

Siamo in un passato prossimo nelle foreste del nordovest americano. Il piccolo Pete (Oakes Fegleydel) ha appena cinque anni quando, a seguito di un incidente, resta orfano e da solo nella selva sconfinata. Per sua fortuna incontra un drago che lo adotta e protegge, garantendogli di sopravvivere. I due vivranno in assoluta simbiosi per sei anni nascosti nella foresta, fino a quando alcune presenze umane, taglialegna e guardiacaccia, cambieranno il loro destino.

Pur ricalcando il plot e riproponendo le tematiche principali della pellicola originale, l'ambientazione temporale e spaziale differiscono da quelle di allora. Nel rispetto e nell'ammirazione dell'opera omonima di un tempo, l'attuale punta a essere qualcosa a sé, un nuovo classico, riuscendoci.

Nel corso del girato sono molti i rimandi a titoli immortali: il character design del drago richiama quello dell'indimenticato Fortunadrago Falkor de "La Storia Infinita", il piccolo protagonista è in tutto e per tutto un piccolo Tarzan o Mowgli e la storia, dal bracconaggio in poi, appare un continuo déjà vu di "King Kong".

Fatta eccezione per la presenza del drago realizzato in computer grafica, l'impiego del green screen è ridotto al minimo e viene perseguito un alto grado di realismo. Di certo gli effetti speciali sono convincenti ma lo sono altrettanto le interpretazioni attoriali, dunque l'impatto complessivo sul pubblico è un'esperienza avvolgente ed emotivamente potente.

Siamo di fronte ad un ottimo prodotto per famiglie ma in cui non c'è quasi traccia di spensieratezza. I temi affrontati sono seri e importanti: si va dal senso della famiglia al potere dell'amicizia, alla crescita interiore e alla percezione del diverso.

Si sottolinea come soggetti incompatibili per natura possano vivere insieme rispettandosi e si sensibilizza il pubblico alla causa animalista e ambientalista.

Nella commistione tra fiaba e realtà, ci si immerge in un mondo fatto di natura e

innocenza di cui è facilissimo innamorarsi ma si soffre per buona parte del film. Niente paura, è un malessere fecondo: coscienza ambientale che mette radici, perciò la visione è altamente consigliata agli adulti di domani.

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