“Grazie per avermi ospitato Barbara”, entra così dopo tantissimo tempo una rinata Sara Tommasi, la showgirl che aveva preoccupato i fan essendo entrata in un brutto giro di droga e avendo girato sotto effetto di stupefacenti dei film hard.
“Vorrei dire a tutte le ragazze di non uscire la sera - inizia a raccontare - perché proprio uscendo la sera io sono entrata in un giro di brutta gente. Mi hanno drogato edall'assunzione della droga mi sono derivati problemi psichici. Mi hanno costretto a stare con loro e mi hanno costretto a drogarmi, molta cocaina, e anche durante il film si vedeva che stavo male, avevo il cuore a mille”.
Una dichiarazione questa che ha lasciato tutti a bocca aperta, parlando di queste brutte conoscenze dice: “Mi hanno costretto a seguirli, mi dicevano che se non giravo questi film hard, mi avrebbero gettato l’acido muriatico addosso, mi avrebbero picchiata e uccisa". Un racconto fatto con una calma glaciale di una ragazza che per questi motivi - dice - sarebbe diventata bipolare.
“E’ per questo che poi venivi fotografata in mezzo alla strada mentre ti alzavi il vestito ed eri senza mutandine?”, le chiede la d’Urso? “Sì, io non ragionavo più. Anche la gente che mi incontrava si approfittava di me. Io stavo così male che pensavo di morire”, risponde. Un racconto crudo, che nasconde tutto l’orrore di questa bella ragazza dal passato turbolento. "Stavo così male – continua a raccontare – che qualsiasi cosa mi chiedevano, io facevo, per questo mia madre ha chiesto un ricovero coattivo in ospedale perché io non mi rendevo conto di quello che facevo. L’assunzione di tutta quella droga mi aveva reso una persona pericolosa per me stessa.La droga mi aveva bruciato i neuroni. Con me non ci si riusciva neanche a parlare, ero un’altra persona”.
La Tommasi, poi, si concentra sulla sua lenta rinascita: “Mi hanno tenuto 6 mesi in clinica perché io ero incapace di intendere e di volere, non mi ricordavo nemmeno il mio nome, ero andata proprio fuori di testa, non avevo contatto con la realtà, ero diventata preda di tutti e non volevo andare a casa perché non volevo assumermi la responsabilità di curarmi. Ero arrivata a vivere come una barbona, dormivo in strada”.
Ora per fortuna sono cinque anni che è fuori da questo brutto giro, cinque anni passati a casa del papà e della mamma vivendo con i pochi soldi che era riuscita a mettersi da parte.
“Ma non diciamolo troppo altrimenti vengono e me li portano via”, queste le parole di Sara, che ha deciso di raccontare la verità e di rinascere anche a nuova vita anche grazie alla preghiera. “Mi sono riavvicinata alla fede – ha concluso – quando pensi di morire dici meno male che Dio mi ha salvato”.
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