Eminem è stato interrogato dai servizi segreti per dei versi contro la famiglia Trump

L'episodio risale al 2018, ma solo ora è stato reso noto dalla stampa americana. La canzone "sotto accusa" è "Framed", successo di Eminem del 2017

Eminem è stato interrogato dai servizi segreti per dei versi contro la famiglia Trump

"Perché Agent Orange (nomignolo dato al presidente Donald Trump per la pigmentazione della pelle, ndr) mi ha mandato i servizi segreti / per incontrarmi di persona e capire se davvero penso di colpirlo / O chiedere se ho connessioni con i terroristi / Ho risposto: “Solo quando si tratta di inchiostro e testi delle canzoni”". Questi sono dei versi di 'The Ringer', il brano più conosciuto di 'Kamikaze', l’ultimo album del rapper statunitense Marshall Bruce Mathers III, in arte Eminem. Già all’epoca, il racconto di questo enigmatico avvenimento accese la curiosità del pubblico: "Tutto ciò è accaduto veramente?". A quanto pare sì.

Come dimostrano i verbali raccolti dal giornale Buzzfeed News, il rapper è stato davvero ascoltato l’anno scorso dal servizio segreto americano che protegge il presidente e la sua famiglia per dei "testi minacciosi" nei confronti di Ivanka Trump.

La vicenda

Il 15 dicembre 2017, data di uscita dell’album ‘Revival’, "un cittadino preoccupato" avvisò le autorità che un verso della canzone 'Framed' conteneva un commento "inappropriato" nei confronti di Donald Trump e una frase minacciosa rivolta a sua figlia Ivanka. Precisamente il testo in questione era: "Penso che sto diventando un mostro a causa delle droghe che ho in corpo. C’è Donald Duck (cioè Donald Trump, ndr), e c’è un camion Tonka in cortile. Ma diamine, come c’è finita Ivanka Trump nel bagagliaio della mia macchina?”.

In realtà pare che questo "cittadino" fosse un dipendente della testata TMZ, che proprio in quei giorni aveva scritto un articolo sui testi "anti-Trump" del rapper Eminem. Probabilmente, quindi, il giornalista voleva solo sapere dalle autorità se ci fosse già un’indagine in corso, non pensando di provocare questa reazione.

Eminem è un feroce "critico" di Donald Trump e la sua politica e non perde occasione per "attaccarlo", ma solo verbalmente. Nel 2017 Eminen rilasciò un’intervista a Vulture, in cui diceva che il presidente gli "faceva ribollire il sangue".

Dati i precedenti, quindi, i servizi segreti hanno deciso d’indagare sull’accaduto e interrogare il rapper. Eminem si è presentato insieme al suo team di legali il 16 gennaio 2018. Dall’interrogatorio è stato verificato che l’intento del cantante fosse puramente "artistico". Per smorzare la tensione, pare che Eminem abbia addirittura rappato i suoi versi durante l’udienza.

La vicenda non ha avuto fortunatamente seguito, e come riportano gli stessi documenti di Buzzfeed, "il caso non è stato riferito" a un procuratore generale.

Ma l’episodio ha colpito molto il cantante che ha voluto fissarlo nei suoi testi. Otto mesi dopo, dalla sua rabbia e ironia sono nati i 13 brani dell’album 'Kamikaze': Trump ha collaborato a questo processo creativo ancora una volta.

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