Emma Watson: "Belle è stata il mio faro fin da quando ero una bambina"

La protagonista del film Disney: "Un messaggio per tutte le giovani donne"

Emma Watson: "Belle è stata il mio faro fin da quando ero una bambina"

La bella e la bestia sta sbaragliando tutta la concorrenza, gli incassi al botteghino sono alle stelle: in Italia ha superato quota 14 milioni di euro. Una grande soddisfazione per gli esercenti, per la Disney e per la sua protagonista Emma Watson. Perché quando si affronta il remake di un classico la possibilità di sbagliare è dietro l'angolo. E, invece, il pubblico ha apprezzato tutto, anche le scelte di ammodernare. E allora ecco che le scarpe da ballerina della protagonista diventano stivaletti, il vestito una gonna-pantalone con ampie tasche dove mettere i libri e Belle una ragazza ancora più ribelle, anticonformista e ancora più convinta del potere taumaturgico della lettura e dell'amore. «Saremmo stati folli se avessimo cambiato le cose importanti di una storia universale dice Emma - Certo, il film originale era un cartone animato e quindi ci siamo permessi di adattarlo alla realtà. Belle è una donna molto attiva e determinata». La Watson ha lasciato alle spalle Harry Potter ma non le creature magiche. «Potrei dire ormai che ho una laurea, anzi un master in effetti speciali. Qui però è stato più semplice perché ho potuto interagire con una persona in carne e ossa, anche se truccata da Bestia. Molto meglio che una pallina da tennis».

Il film d'animazione è dei primi anni '90, quando la Watson era appena nata, infatti l'aveva visto decine di volte. Anzi Belle è una delle mie eroine: «Mi ha ispirato per diventare la donna che sono diventata. Conoscevo già a memoria tutte le battute, tutte le canzoni. È sempre stato uno dei miei film preferiti. Grazie a lei, qualsiasi cosa potessi fare per esprimere con forza il mio punto di vista di giovane donna, l'ho fatta». In effetti le somiglia. L'amore per la lettura e la lotta verso l'eguaglianza di genere paiono cavalli di battaglia di entrambe.

Emma lascia i libri in giro per Londra a beneficio di chi li trova... «E' un progetto che si chiama Our Shared Shelf. Continuo a farlo, farei di tutto per promuovere la lettura, credo sia una delle chiavi per incuriosirsi e aprirsi al mondo. Siamo nell'era dell'informazione, tutto è facilmente accessibile, ma i libri sono ancora fondamentali nella maturazione e nella crescita di una persona. Il mio sogno è una biblioteca come quella che la Bestia mostra a Belle». Belle, è una delle prime protagoniste femminili capace di scegliersi il proprio destino. Una rarità negli anni '90 ma una consuetudine oggi. «È uno dei molteplici messaggi di cui questo film è zeppo. Femminismo, lotta per conquistarsi uno spazio, l'andare contro i pregiudizi, abbracciare le differenze, certo, ci sono tante analogie con la situazione che viviamo oggi e le tematiche che riguardano le donne, in tutto il mondo.

La cosa che amo di Belle è che rifiuta di essere influenzata da chiunque: tutto il villaggio la pensa in un modo, ma a lei non interessa e rimane con la mente aperta e ha l'abilità di vedere la Bestia per quello che veramente è. È un messaggio bellissimo: dobbiamo sforzarci tutti di andare oltre le apparenze e credo che il successo di questa storia stia in questo aspetto. Che per me è, ed è stato, fondamentale».

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