"Il Festival onora l'italianità, non va caricato di significato politico"

Il presidente della Rai ha commentato le prime due serate del Festival: "I dati sono incredibili ed è diminuita l'età media di ascolto. Bilanci? Quando tutto sarà finito"

"Il Festival onora l'italianità, non va caricato di significato politico"

"Questo Festival onora l'italianità. La canzone italiana è ammirata in tutto il mondo. I cantanti italiani all'estero sono delle star. Il fatto che tantissimi italiani lo guardino significa che Sanremo è proprio un patrimonio dell'identità nazionale". Lo ha affermato il presidente della Rai, Marcello Foa.

"Il fatto che quest'anno ci sia stata così tanta innovazione e che il pubblico sia ringiovanito è molto importante - ha spiegato Foa, intervistato in Viale Mazzini mentre era in partenza per Sanremo dall'AdnKronos -. Si sono intercettate nuove sensibilità il che risponde alla sfida che la Rai, nel suo insieme, sta cercando di affrontare e vincere. Il rap a Sanremo è un segnale incoraggiante, anche alla luce della dualità fra tv tradizionale e tv digitale. Quest'ultima, fruita con una forte interazione col pubblico giovanile".

Gli ascolti

Il presidente Rai ha poi commentato gli ascolti del Festival condotto dal trio Baglioni, Bisio e Raffaele. "Guardo ai dati di ascolto che sono incredibili - ha dichiarato all'Adnkronos -. Abbiamo avuto oltre il 49,5% ieri e oltre il 47,3% oggi in linea con il 2018 che è stata un'annata record. Non solo. La cosa molto significativa è che è diminuita l'età media di ascolto con ampia penetrazione tra le fasce più giovani ed è aumentata l'interazione sui social e sul mondo digitale".

Le polemiche

"Sanremo è un momento che gli italiani aspettano con gioia - ha spiegato Foa -. Un momento di svago. Le polemiche giornalistiche spesso si concentrano su una battuta nell'ambito di un programma che dura 4 ore e mezzo. Mentre, guardando alla Rai Servizio Pubblico, occorre soffermarsi su un punto chiave: quando si hanno questi livelli di pubblico significa che il Festival nel suo insieme viene apprezzato, visto, goduto dagli italiani. È questo che conta. Il Festival è un evento leggero che non va caricato di un eccessivo significato politico che, secondo me, non ha".

"Momenti di bilancio che non mancheranno quando tutto sarà finito", ha concluso il presidente Rai.

Giudizi personali

Marcello Foa ha poi risposto ai commenti negativi fatti sulla sua persona. "Mi siano stati attribuiti giudizi che non ho mai pronunciato, anche molto sgradevoli - ha commentato -. Sono stato addirittura definito anti-gay. Una cosa che non sta né in cielo né in terra, semmai il contrario".

"Mi ha indignato - ha aggiunto Foa - il fatto che c'è stato un tentativo di caratterizzarmi come una persona estremista, squilibrata, inaffidabile, il che non rispecchia la mia identità, il mio percorso. Mi è dispiaciuto ma io guardo al futuro.

Nella vita non si può vivere col rancore per i torti subiti. Io penso che ricoprire il ruolo attuale sia un privilegio che interpreto in modo molto serio e responsabile. Guardo in avanti non serbo rancore".

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