Insomma, finiti gli aut aut, le sfuriate, il dibattito filologico su cosa si intenda per teatro, ora si torna a ragionare di show e di musica. Che non guasterebbe visto che si tratta di un festival della canzone. Ieri il Comitato tecnico scientifico ha ufficialmente decretato che Sanremo può andare in scena, a patto ovviamente di misure sanitarie molto restringenti. E ci mancherebbe. In sostanza una kermesse blindata: niente pubblico in sala (né paganti né figuranti), niente concerti e raduni di fan all'aperto per le vie e le piazze della cittadina ligure, regole per gli ingressi dei cantanti sul palco, distanziamento degli orchestrali. Insomma, come avrebbe dovuto essere fin dall'inizio senza sognare, azzardare o tentare di ottenere un permesso speciale per il Festival. Che sarà pure il momento televisivo più importante dell'anno e un simbolo di unità nazionale, ma al virus poco importa.
Amadeus sperava di condurre una kermesse della rinascita, quell'edizione «70 più 1» che aveva immaginato sulla carta. Ma, dopo giorni di delusione e stizza per la bocciatura da parte dei ministri competenti, si è ricreduto. E, ora, deve fare di necessità virtù, come ha detto ieri sera al Tg1: si riparte per creare uno show totalmente televisivo. Senza spettatori a battere le mani ai cantanti in gara o a interagire con gli ospiti come Ibrahimovic. A dargli una mano ci sarà soprattutto Fiorello che, statene certi, su questa vicenda pubblico sì/pubblico no giocherà per tutte le serate. Un pubblico, che sia virtuale o reale, a Sanremo, in tutta Italia o da qualche parte del mondo, in altri teatri o al bar, di congiunti, familiari, o amanti, di infermieri vaccinati o over 80 nelle case di riposo, lui se lo inventa comunque... E, poi, ci ha pensato lo scenografo Gaetano Castelli, al suo diciannovesimo Festival, a trasformare il teatro in un grande studio televisivo eliminando le prime file di poltroncine e predisponendo lo spazio per gli artisti, gli orchestrali, il coro e i fiati a debita distanza molto prima che cominciasse il battage sul Festival da rinviare. Insomma, ora è il momento di studiare serate coinvolgenti, dove si ascolta della buona musica, per far sorridere gli spettatori a casa. Già questo sarebbe un grande traguardo in tempi di pandemia.
Poi, per chi ama i dettagli, ecco in sintesi il protocollo preparato dalla Rai e approvato dal Comitato tecnico scientifico per evitare contagi. È un documento di 75 pagine. Da notare che prevede un Festival per nottambuli: 300 minuti a serata (dal 2 al 6 marzo), dalle 20,40 alle 2 di notte. Più la Domenica In del 7 febbraio, sempre all'Ariston. Come ovvio, prevede mascherine, guanti, gel disinfettanti, sanificazione di microfoni e strumenti musicali, distanziamento, misurazione della temperatura, tamponi (ogni 72 ore). E poi, disposizioni molto più dettagliate per affrontare i problemi dell'Ariston che ha degli spazi molti ristretti nel retropalco dove si devono muovere i cantanti con il loro entourage oltre a tutti i tecnici. Sono previsti accessi e percorsi diversificati per cast, artisti e orchestrali; regole stringenti per prove ed esibizioni con tetti di affollamento per ogni area. Amadeus, Fiorello, le co-conduttrici, il cast e i cantanti in gara non saranno presenti contemporaneamente sul palco. Quando saranno senza mascherina dovranno mantenere una distanza di 1,5 metri fra loro e di 2 metri dal resto del personale. Distanziamenti minimi sono previsti anche per i gruppi in gara e per i 60 orchestrali. I musicisti, diretti dal maestro Leonardo De Amicis, potranno togliere la Ffp2 solo quando saranno in postazione; nelle buche ci saranno distanze minime e barriere in policarbonato per separare le zone. Ospiti e cantanti arriveranno già vestiti per l'esibizione. Gli artisti in gara saranno prelevati dai camerini posti ai vari piani dell'Ariston e portati nella «green room» in attesa di passare nella «red room» (per i ritocchi di trucco e parrucco) e, poco prima dell'inizio dell'esibizione, nel retropalco. A fine esibizione andranno nella «blue room» per l'intervista radiofonica. In galleria troveranno posto al massimo 20 fotografi.
Se qualcuno presenterà i sintomi del Covid, sarà ovviamente messo in isolamento e se un artista risulterà positivo andrà in quarantena con tutto l'entourage. Nelle pagine c'è spazio anche per le curiosità: la consegna dei fiori e dei premi sarà effettuata tramite un carrello di scena opportunamente realizzato e igienizzato dopo ogni utilizzo. Pure Fedez ieri ha consegnato fiori a Francesca Michielin per farsi perdonare la gaffe della pubblicazione sui social delle prove della loro canzone, per cui la coppia in gara stava rischiando l'espulsione.
Niente fiori, anzi pugnalate, tra i discografici: quelli delle etichette indipendenti attaccano Enzo Mazza della Fimi (Federazione industria musicale italiana) per la sua «boutade priva di senso» di spostare Sanremo al Forum di Assago. Ecco, ora torniamo alle consuete polemiche festivaliere...
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