Certo, l'orario non è dei migliori per mettersi davanti alla tv. Però la regia di Ettore Scola e la sceneggiatura dello stesso Scola con Furio Scarpelli e due dei rispettivi figli, Silvia e Giacomo, sono una garanzia. Concorrenza sleale (ore 15.10 Iris), girato nel 2001, riguarda un tema quasi trascurato dal cinema italiano, le mostruose leggi razziali, che lo stesso Scola aveva magistralmente trattato nel 1977 in uno dei suoi capolavori, Una giornata particolare, con la Loren e Mastroianni. Dunque, siamo a Roma, nel 1938. Si detestano apertamente i due commercianti di stoffe con i negozi confinanti. L'espansivo merciaio ebreo Leone Della Rocca (Sergio Castellitto) vende abiti confezionati portando via i clienti meno raffinati al burbero sarto su misura milanese e cattolico Umberto Melchiorri (Diego Abatantuono). Che si lamenta con la moglie Margherita, il fratello insegnante Angelo (Gérard Depardieu) e il cognato ballerino Peppino. Se i padri non si possono vedere, i figli sono pappa e ciccia, innamorati i più grandi, Paolo e Susanna, amiconi i due piccoli, Pietruccio e Lele. Finché agli ebrei vengono sequestrati gli apparecchi radio.
E di colpo i due rivali si sentono meno nemici.
Toccante dramma in agrodolce, in cui Scola racconta alla sua maniera, struggente, poetica e delicata, tra umorismo, tenerezza e sdegno, un'altra Giornata particolare, dove l'Italia più semplice non riesce proprio a capire la più infame delle leggi. Diego Abatantuono e Sergio Castellitto sono perfetti nel ruolo di due persone perbene divise da una diversa religione.
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