J.K. Rowling debutta come sceneggiatrice per il grande schermo con un film che è un incantesimo in grado di colpire un pubblico vastissimo ed eterogeneo. "Animali fantastici e dove trovarli" prende il nome dal testo scolastico che, nella saga di Harry Potter, veniva studiato a Hogwarts: un trattato di magizoologia ossia un compendio sugli animali magici. Anni fa la scrittrice diede alle stampe, per beneficienza, un libricino con quel titolo ma si trattava di materiale puramente descrittivo. Ciò significa che al momento di scrivere la sceneggiatura di quello che è il primo di cinque nuovi film, non ha avuto una narrazione preesistente cui uniformarsi e che quindi ciò che aspetta il pubblico è qualcosa di assolutamente inedito e originale. Pur rimanendo fedele al proprio universo magico, Rowling è stata in grado di innovarlo e senza preoccuparsi di dover compiacere i fan delle sue precedenti creazioni.
Ambientata nella New York degli Anni 20, la nuova saga è una sorta di prequel di quella potteriana e mescola fantasy, action e romanticismo vecchio stile. Si tratta di una storia più adulta, come lo è l'età dei personaggi coinvolti, le cui tinte cupe sono ingentilite da luminosi e brevi interludi comici.
Il mago inglese Newt Scamander (Eddie Redmayne) sbarca a New York nel 1926 con una valigia piena di animali magici. Per un banale scambio, il suo prezioso e misterioso bagaglio finisce in mano ad un No-Mag (così vengono chiamati qui i babbani), un aspirante pasticcere di nome Jacob Kowalski (Dan Fogler) il quale, aprendola, libera alcune creature. Un problema in più per gli stregoni locali che sono costretti a fare di tutto per non svelare la propria esistenza e già alle prese con un vortice invisibile che semina distruzione per la città. Qualcuno dovrà fare in modo di sistemare la situazione prima che gli umani si accorgano di cosa sta succedendo. Scamander, da buon magizoologo, tenterà di recuperare le creature fuggite, aiutato da Porpentina Goldstein (Katherine Waterston), agente retrocesso di grado del MACUSA, il Magico Congresso degli Stati Uniti, e da sua sorella Queenie, (Alison Sudol) che è in grado di leggere il pensiero. Della combriccola improvvisata farà parte anche il No-Mag che ha causato il disastro.
Come negli ultimi quattro film di Harry Potter, alla regia c'è David Yates che non brilla per azzardi stilistici e si affida al profluvio di computer grafica. Visivamente l'opera è ineccepibile e tutti i reparti tecnici sono al massimo ma, a livello strutturale, il ritmo narrativo lascia un po' a desiderare. La trama, non molto avvincente e attenta soprattutto a impostare futuri sequel, arranca in alcuni momenti e forse avrebbe giovato accorciare di qualche minuto la durata del girato.
Il cast è in grande forma e Redmayne, da premio Oscar qual è, non delude nei panni un po' cartooneschi del timido e sfuggente studioso che si trova più a suo agio con gli animali che con le persone. Il bestiario di cui si fa la conoscenza è davvero meraviglioso e ben assortito: che siano mastodontiche o minuscole, mostruose o tenere, le surreali creature sono sempre ammantate di un'irruente dolcezza.
Immergersi in un mondo con siffatti protagonisti ha il grande pregio di far sperimentare allo spettatore, durante l'esposizione alla finzione narrativa, emozioni che allenano a capire l'empatia e l'affezione che si crea tra un individuo e i suoi animali.
Un amore ricambiato che ispira una gentilezza d'animo di cui c'è sicuramente un grande bisogno a giudicare dal resto dei temi trattati dal film e di cui è incontestabile la feroce attualità: il fanatismo, l'intolleranza e la paura del diverso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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