Flavio Insinna si racconta. L'attore e conduttore è impegnatissimo sul lavoro, ma a 50 anni per lui è tempo di bilanci. "Io sono innamorato dell’essere umano, lo guardo, lo studio, è un viaggio fantastico. È una dote che ho, sono stato fortunato. Certo, anche la sensibilità va affinata, devi difenderla, perché poi la vita fa una gara con te stesso, come diceva Céline, a levarti la voglia. La mia sfida è non farmi divorare dal meccanismo lavorativo, rimanere un entusiasta. "Affari tuoi" è stata la svolta, è stato l’ignoto, rimettersi per mare. Lì sei senza maschera, sei tu. Bisogna sempre studiare per migliorarsi: limare l’eccesso e colmare il difetto. Per fare i cretini bisogna avere cervello", afferma al Corriere.
Poi parla del suo più grande rimpianto: "Non aver avuto figli... Certo ho 50 anni, si può fare, ma che faccio, corro al parco con il figlio e il badante? Sicuramente c’è stato il lavoro, ma è stato 50 e 50: io non l’ho riconosciuta, lei non si è fatta riconoscere. I razzi luminosi in mezzo al mare non li ha sparati". Infine confessa, commosso, la sua reazione quando ha ricevuto il suo ultimo incarico professionale per cui dovrà interpretare un prof sessantottino nel film tv La classe degli asini, sugli insegnanti di sostegno: "Giuro che non l’ho mai fatto. Un amico mi aveva dato il copione: scoppio a piangere, tramortito, e dico alla mia manager di vedere se mi vogliono. Penso che la Rai abbia già trenta opzioni, fatto sta che non c’era tutta questa lista, e mi hanno chiamato". Poi chiosa rivelando un segreto: "Così controllo il mio ego.
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