Harry e Meghan chiedono privacy per il loro Royal Baby

Harry e Meghan hanno chiarito che annunceranno la nascita del loro primogenito solo quando lo riterranno opportuno e dopo aver festeggiato in privato. C’è, forse, un segreto dietro la richiesta di privacy?

Harry e Meghan chiedono privacy per il loro Royal Baby

Harry e Meghan vogliono mantenere il riserbo più assoluto sulle ultime settimane prima della nascita del Royal Baby. Con un comunicato ufficiale, i duchi di Sussex hanno chiarito di voler annunciare la nascita del loro primo figlio solo quando lo riterranno opportuno e dopo aver festeggiato nella più totale riservatezza: “Il duca e la duchessa non vedono l’ora di condividere le entusiasmanti notizie una volta che avranno avuto modo di festeggiare in privato, come una nuova famiglia”. Cala il sipario, almeno per il momento, sulla nascita più attesa di quest’anno. Non si conosce neanche il sesso del bambino, benché circolino voci insistenti sul fatto che potrebbe essere una femmina e che tra i nomi più gettonati vi siano, come riferisce il magazine “Oggi”, Victoria e Diana.

Vanity Fair” ha provato a capire se vi possano essere dei motivi dietro alla richiesta di privacy da parte di Harry e Meghan. Oltre al normale desiderio di godersi la tranquillità familiare, potrebbe esserci un’ipotesi clamorosa, ovvero che il Royal Baby sia già nato. Se così fosse i duchi avrebbero davvero seguito il “modello svedese”, riferito alle nascite royal scandinave, secondo il quale l’ufficialità di una nuova nascita passa attraverso un breve comunicato con una semplice foto.

Finora, in Gran Bretagna, si è preferito rivelare il sesso e il peso dopo la nascita e, solo alcuni giorni dopo, il nome. Kate, per esempio, ha anche mostrato i bambini ai fotografi qualche ora dopo il parto, seguendo una tradizione dei Windsor.

Si vocifera anche che, per Meghan, posare davanti ai fotografi con il bambino sia contrario ai principi femministi. Forse i duchi di Sussex vogliono solo godersi un po’ di intimità ma, nel loro caso, chiedere silenzio equivale a scatenare un mare di ipotesi e illazioni.

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