Così Tarantino dirà addio alla regia: "Arrivo al film numero 10 e lascio"

Il regista ha le idee chiare: bisogna ritirarsi quando è il momento. E punta a lasciare un corpus di soli dieci film

Così Tarantino dirà addio alla regia: "Arrivo al film numero 10 e lascio"

Il suo ultimo film, The Hateful Eight, potrebbe vincere un Oscar per la colonna sonora, curata da quel maestro del genere che è Ennio Morricone, o portarsi a casa altri due riconoscimenti, per la Cinematografia o la Miglior attrice non protagonista. Ma la pellicola di Quentin Tarantino segnerà, anche in caso non ottenesse statuette, un passo importante nella sua carriera, un ulteriore step nell'avvicinamento all'addio del regista alla carriera dietro la macchina da presa.

Non è la prima volta che Tarantino lo dice, e quindi forse c'è da credere a ciò che ha ribadito in Nuova Zelanda, dove è volato per la prima del suo lavoro più recente, il numero otto. Importante perché significa che ne mancano soltanto due al fatidico "dieci", dopo il quale, ha assicurato, smetterà di girare film.

"Ho dedicato tutta la vita ai miei film e non cambierei nulla - ha detto il regista a Radio New Zealand -. Ho avuto una vita molto felice, però non ho una moglie e non ho figli, niente che mi distragga". E il suo è un lavoro che "necessita di un altro grado di concentrazione", che non vorrebbe fare per tutta la vita.

Lo aveva già detto in passato come la pensa: un regista dovrebbe smettere quando è il momento, non quando gli

altri lo implorano di farlo perché ha smesso di essere rilevante. E con nel paniere titoli come Pulp Fiction, Le Iene e Jackie Brown, di rovinarsi l'eredità Tarantino sembra non averne intenzione.

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