Ilaria D'Amico, in collegamento con gli studi de La7 nel corso del programma Di Martedì, è uscita allo scoperto confessando di essersi fidata in passato di Matteo Renzi: "Sono stata una di quelle che ha creduto in lui". Tornando indietro è risultato evidente l'errore commesso su quel referendum: "Renzi si è giocato tutto sul referendum con un unico colpo e la pistola alla tempia". La conduttrice ha detto che adesso bisognerà vedere "se è in grado di imparare velocemente, come Matteo Salvini, dagli errori fatti".
Il paragone
La giornalista poi ha azzardato un paragone calcistico: "Come nel calcio, così nella politica c'è fretta di avere risultato. La gente ha bisogno di credere e di sognare, di un leader-allenatore che dica 'tranquillo, adesso ti porto io là, ti faccio vincere subito lo scudetto'". Giovanni Floris poi - volendo chiaramente fare un parallelismo con Luigi Di Maio - l'ha interrogata sull'esistenza di un allenatore che resti al suo posto nonostante una serie di sconfitte accumulate: così come nel calcio "i cittadini non hanno voglia di aspettare, non ha voglia di un progetto a lunga scadenza. Vogliono risposte, subito. Anche promesse che risultano poco credibili subito".
È stato fatto infine un accostamento anche al Milan: "Il progetto di un grande Milan che torna negli anni a vincere lo scudetto non affascina perché è stato troppo bello il progetto berlusconiano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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