A ottobre, presentando l'album Ricreazione, aveva annunciato «mi concentrerò solo sul disco e sulla tournée», ma Malika Ayane ama troppo la musica e le grandi sfide e oggi, con i brani Niente e Se poi di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, si trova ad essere una delle favorite (dai bookmaker e dalle voci di corridoio) alla vittoria dell'imminente Festival di Sanremo.
Come si sente da favorita?
«Non è la prima volta che accade ma è una strana sensazione. Diciamo che se fossi un uomo sarei costretta a toccare continuamente zone scaramantiche ma mi limito a toccare ferro».
Come si sente a tornare al Festival dopo tre anni?
«Sono molto ansiosa ma anche curiosa. Sono diventata grande e il gioco dell'inconsapevolezza non si può più fare, ora ho delle responsabilità».
E della kermesse in generale cosa pensa?
«Vedo che c'è tanta attesa intorno a Sanremo. Stavolta si parla molto di musica e noto che tutti - dagli addetti ai lavori ai cantanti - partecipano non per senso del dovere ma con grande entusiasmo».
Cosa teme di più?
«Beh, nulla, non siamo mica alle Olimpiadi. Il problema semmai è avere un prodotto orrendo e cercare di venderlo alla platea sanremese. Questa sì che sarebbe una truffa».
Qual è il suo obiettivo?
«Ho un ricordo stupendo del Festival; quel palco è stato il mio trampolino per un sacco di avventure. Ora vorrei portare brani come Niente, che non rientra in nessuno dei parametri commerciali per cui una canzone viene trasmessa alla radio, ad un pubblico più vasto possibile».
Parliamo delle canzoni, Giuliano Sangiorgi aveva già scritto per lei Come foglie per il Festival 2009.
«Oltre che essere un grande autore, Giuliano Sangiorgi è uno dei pochi artisti che scrivono un brano e dicono: tieni, la canzone è tua, fanne quello che vuoi e non è una cosa da poco».
Per lei hanno scritto anche personaggi come Paolo Conte e Pacifico...
«Paolo Conte è un autore grandioso e va soltanto interpretato. Cantare un suo pezzo è come leggere una poesia. Con Pacifico magari io inizio a scrivere un brano e poi lui interviene, lo corregge e lo completa. Poi ci sono autori che scrivono cose straordinarie che vanno bene al primo colpo e altri che vanno riarrangiati e modificati. Ripeto, Sangiorgi ti lascia la massima libertà anche se poi, scherzando mi dice, come nel caso di Niente, io avrei messo una batteria più dura, e io gli rispondo ma così sarebbe un pezzo dei Negramaro».
Lei crede molto in questi due pezzi.
«Certo, mi rappresentano al meglio. Niente nasce da un arrangiamento per pianoforte e voce. Mi ricordava un brano del primo album di Rufus Wainwright basato su ritmi molto lenti e ho sostituito la malinconia pianistica con l'agrodolce di una chitarra spagnola. E se poi è stata scritta di conseguenza quando abbiamo saputo che bisognava portare due brani, ma è un pezzo cantautorale molto bello».
E nella serata-evento Sanremo Story canterà Cos'hai messo nel caffè di Riccardo Del Turco.
«Sì, insieme ai ballerini che ho utilizzato nel video di Tre cose. Si ispira alla leggerezza tipica delle coreografie degli anni '50 - '60. In particolare al video Get Happy di Judy Garland. Ho sempre sognato di essere Judy Garland».
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