"John Wick", appena uscito nei cinema, appartiene al filone dei film d'azione imperniati sulla vendetta ma, rispetto alla media degli altri prodotti di genere, è senz'altro superiore sia per le impressionanti coreografie dei combattimenti sia per lo stile visivo elegante e sofisticato. La trama è semplicissima e vede il protagonista, John Wick (Keanu Reeves), un ex killer ritiratosi dagli affari per amore della moglie, alle prese con la morte di quest'ultima a seguito di una malattia. L'uomo è distrutto ma, di ritorno dal funerale, si vede recapitare un ultimo regalo da parte di lei: un cucciolo di cane. Dopo poco tempo, il figlio di un potentissimo gangster, assieme ad altri malintenzionati, si introduce in casa sua per rubargli una preziosa auto d'epoca e gli uccide il cane. La furia vendicativa di John non si farà attendere. Che dietro alla macchina da presa, seppure al debutto, ci siano due famosi ex stuntman, la dice lunga sulla padronanza con cui sono realizzate le iperboliche scene d'azione del film. Ci sono almeno cinque o sei grandi agguati la cui ferocia è sempre dotata di un retrogusto improntato all'umorismo caustico.
Questo permette alla violenza, eccessiva a livelli surreali, di farsi spettacolo puro come si stesse assistendo a un balletto in cui volano pallottole. John Wick all'inizio appare come un uomo qualsiasi ed è spassoso che si venga a sapere chi sia e di che cosa sia capace dalle descrizioni quasi sovrannaturali che altri personaggi fanno di lui. Il protagonista non è intimidatorio o tetro come altri celebri vendicatori, ma certamente è implacabile ed ha un'allure che ben si sposa con la messa in scena ricercata del film. Keanu Reeves non è un attore dotato di molta espressività ma in questo ruolo, che lo vede in un look total black come quando impersonò il carismatico Neo di "Matrix", è perfetto: la sua figura è prestante ma allo stesso tempo raffinata e il suo sguardo, incorniciato in un volto impassibile come si suppone sia quello di un killer professionista, tradisce sofferenza interiore. La vicenda è ambientata in una sorta di mondo parallelo che sembra essere uscito da un videogame e in cui l'unica zona franca è un hotel di lusso riservato ad assassini nel quale vige il divieto di uccidere.
Tra tanti villain ne compare uno che millanta soltanto di appartenere alle fila dei cattivi ma che è in realtà l'unico amico su cui il protagonista possa contare: Marcus, un tiratore scelto interpretato da William Dafoe. Per gli appassionati del genere, divertimento e adrenalina sono garantiti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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