Katia Ricciarelli è la nuova "signora del rap": "Chi arriva in Italia deve rispettare le nostre regole"

Con la sua partecipazione al brano di dJ Jad & Wlady e il Cile "Tonight Mon Amor", debutta nel mondo del rap Katia Ricciarelli, che in questa intervista racconta il progetto e molto altro ancora

Katia Ricciarelli è la nuova "signora del rap": "Chi arriva in Italia deve rispettare le nostre regole"

Ci scherza su Katia Ricciarelli sul nomignolo di “signora del rap”, con la simpatia che la contraddistingue e la fermezza di chi dice sempre quello che pensa. Indiscussa lady del bel canto lirico, ottima attrice e forse prossima concorrente del Grande Fratello Vip, l’estate 2021 la vede protagonista di un disco Tonight Mon Amour, con DJ Jad & Wlady ed Il Cile. Una scelta inaspettata che è però perfettamente aderente al carattere di una donna curiosa che, come racconta lei in questa intervista “non riesce mai a stare mai ferma”.

Come è nato questo collaborazione con DJ Jad & Wlady?

“Come nascono a volte le cose, per caso. Mi è stata fatta questa richiesta e io ci ho pensato su. La cosa mi ha divertito e alla fine ho accettato”.

Non è la prima volta che lei si dedica al canto in una veste diversa da quella in cui siamo abituati a vederla...

“Non proprio a questo livello ma ho fatto diverse cose con vari cantanti. Una collaborazione con Amedeo Minghi nel disco Il Profumo del Tempo, o l'Habanera da Carmen rielaborata in chiave rock da Andrea Mingardi. Mi viene ancora in mente l’Ave Maria di Shubert in versione sacro e profano. Ho anche partecipato a Il Cantante Mascherato dove ho cantato anche brani di Achille Lauro. Insomma mi sono sbizzarrita. Come dicevo prima non a livello di questo brano, ma sono sempre stata molto curiosa di sperimentare”.

Anche Orietta Berti ha fatto un featuring con Fedez e Achille Lauro, vi siete sentite?

“Non abbiamo avuto modo. A differenza mia lei fa comunque musica leggera, per me no è stata proprio una novità”.

In effetti lei è la signora della lirica il suo modo di cantare è molto lontano da quello del rap...

“A questo punto della mia vita credo di non dover dimostrare niente a nessuno per tutto quello che ho fatto nella mia carriera. È bello a volte fare scelte che fanno bene anche allo spirito. Come dicevo sono una persona curiosa e penso che tutta la musica sia bella, basta farla con professionalità. Ho comunque avuto apprezzamenti da tantissime persone che hanno capito lo spirito con cui ho partecipato al progetto, in maniera simpatica e ironica. Non mi sono atteggiata a regina del rap”.

Cambiando argomento, lei si è molto esposta per quanto riguarda le vaccinazioni. Cosa ne pensa della situazione attuale?

“Sono molto felice di aver fatto il vaccino e consiglio a tutti di farlo. Trovo assurdi i discorsi dei negazionisti. Una volta mi è capitato di ascoltare un tassista che insisteva molto sul fatto che non si sarebbe mai vaccinato. Penso sia una cosa grave che chi è a contatto con il pubblico non lo faccia. Bisognerebbe dichiararlo prima, oppure cambiare mestiere”.

Ha seguito la vicenda della diciottenne scomparsa dopo essersi vaccinata con Astrazeneca?

“Credo che quella povera ragazza avesse qualche patologia che era incompatibile al vaccino, che l’ha portata a questa tragica conclusione. Questo però si doveva sapere prima, ma dipende anche da noi. Abbiamo il dovere di informarci e non solo ascoltando medici o i virologi in tv, ma banalmente dal nostro medico di base che ci conosce bene e può consigliarci al meglio. Non si può essere disinformati su queste cose. Io continuo a insistere che è importante vaccinarsi e farlo nel modo giusto e con il giusto vaccino”.

Rimanendo sull’attualità, mai come in questo periodo si parla di violenza sulle donne, secondo lei cosa sta succedendo agli uomini?

“È una domanda a cui è molto difficile rispondere. Credo che la violenza sia sempre esistita, anche se ora siamo arrivati ad un punto tragico, insostenibile e intollerabile. Non capisco cosa accada nella testa della gente. Banalmente due persone che non riescono a stare più insieme dovrebbero separarsi, ma qui non parliamo di cose così semplici, ma di vere e proprie patologie. Ovviamente in tutto questo la pandemia non ha certo aiutato. Vivere gomito a gomito tutto il giorno con la mancanza di spazio e con un virus che non sapevamo cosa fosse e si comportava come un mostro, è stata una prova durissima. Tante persone hanno avuto dei malesseri per questo motivo e per le conseguenze che ne sono derivate. Parlo ad esempio del problema economico da non sottovalutare, c’è gente che non riesce a sfamare la propria famiglia, ed è una cosa terribile”.

Come ha passato lei il periodo del lockdow?

“Da sola con il mio cagnolino Ciuffy, in una casa piccola ma molto accogliente. Uscivo alle sei di mattina per fare con lei una passeggiata lungo il lago e questo mi aiutava molto. Non tutti però hanno avuto questa fortuna. Perfino io dopo tre mesi non ne potevo più. Quello che mi è mancato molto è stato il lavoro. Per fortuna ho fatto la trasmissione Io e te con Pierluigi Diaco sulla Rai, e in questo senso mi sono sentita quasi una miracolata”.

Tornando al discorso della violenza, non crede che le nuove generazioni di uomini siano più fragili, forse incapaci di gestire le separazioni?

“Non saprei dirlo con certezza. Ho vissuto con un uomo per 18 anni e poi ci siamo separati. Con lui non abbiamo avuto un clima di tensione, per questo per me è difficile rispondere a questa domanda. Quello che è chiaro a tutti è che ultimamente c’è un dilagare di violenza che fa paura e si ritorce non soltanto sulle donne, ma spesso anche sui bambini”.

Uno dei casi più eclatanti del momento è quello di Saman, la ragazza probabilmente uccisa da uno dei componenti della sua famiglia perché non voleva accettare un matrimonio combinato, cosa ne pensa?

“Ho seguito la vicenda ma lì si tratta di una questione religiosa. La ragazza era cresciuta in Italia e aveva assorbito la nostra cultura. La sua unica colpa era quella di voler vivere in maniera normale e libera”.

Anche la famiglia di lei però viveva in Italia, forse non si erano integrati?

“Le persone di una certa età difficilmente si adeguano. Vanno avanti con la loro religione e i loro credo tanto è vero che subito dopo la scomparsa della ragazza sono andati via dall’Italia. Quello che non comprendo è che quando io vado nei loro Paesi mi adeguo alle regole, non faccio quello che fanno loro, ma cerco di rispettare. Quando però loro vengono nel nostro, non lo fanno. Questo mi fa paura perché se andiamo avanti così non si vive più. È intollerabile che queste persone abbiano usato una violenza del genere sulla propria figlia.”.

Lei ha parlato anche di immigrazione incontrollata potrebbe essere anche questo il motivo?

“È questo il nocciolo della questione, a mio parere se si decide di far arrivare qualcuno in Italia devi metterlo in condizione di vivere e lavorare in maniera tranquilla, ma anche di rispettare le nostre regole”.

Tornando ad argomenti più leggeri, oltre al disco con Dj Jad quali altri progetti ha?

“Principalmente mi sto occupando molto dei giovani, cercando di guidarli nel mondo del melodramma. Anche qui abbiamo un buco generazionale pazzesco. Se vai a teatro trovi sempre le stesse persone e di ragazzi non se ne parla. Bisognerebbe invece educarli in quello che come dico io, è un prodotto Made in Italy al 100% già dal 1600. Bisogna rispettarlo ed amarlo perché ce lo invidia il mondo intero, e dobbiamo fare in modo che i giovani non vadano all’estero. Qui in Italia non vengono considerati come si dovrebbe”.

Pensa di tornare anche al cinema?

“Ci sono progetti che stiamo sviluppando. Il cinema è stata una cosa in più nella mia carriera, che ho fatto con professionalità e professionisti e da cui ho ottenuto ottimi risultati. Sto pensando ad un film sulla mia vita che non parli solo della mia carriera, ma anche del mio privato”.

La partecipazione al

Grande Fratello di cui tutti parlano?

“Non c’è niente di certo né da parte mia né da parte della produzione. È qualcosa che stiamo valutando, per questo non voglio sbilanciarmi, perché non c’è ancora niente di certo”.

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