L'attore di 50 sfumature di nero: "Ho quasi vomitato mentre i miei genitali entravano in quella cosa"

Intervistato da Elle Usa, Jamie Dornan ha rivelato alcuni aneddoti su 50 sfumature di rosso: "Non vedrete mai un nudo integrale"

L'attore di 50 sfumature di nero: "Ho quasi vomitato mentre i miei genitali entravano in quella cosa"

L'8 febbraio nelle sale uscirà 50 sfumature di rosso, il capitolo conclusivo della trilogia tratta dai romanzi di EL James.

I due film precedenti hanno dato molto di cui parlare e ora il protagonista Jamie Dornan, che nel film interpreta Christian Grey, vuole mettere i puntini sulle "i". Intervistato da Elle Usa, l'attore si sofferma su aneddoti piccanti e sulla tanto attesa (e richiesta) scena di nudo integrale. Nei tre film, infatti, non c'è mai un nudo integrale dei due protagonisti. E qualche mese fa si era diffusa la voce che la produzione avrebbe addirittura offerto a Dornan 1,5 milioni di dollari, da aggiungere al cachet, per mostrarsi come mamma l'ha fatto. Notizia smentita categoricamente.

"Mi hanno offerto 30 milioni per un mostrare un solo testicolo (ride, ndr). No, questa cosa secondo cui mi avrebbero offerto quella cifra per il nudo frontale non è accaduta. Non so se ho detto che non lo avrei fatto. In fondo si vede parecchio il mio sedere e questo non mi infastidisce. Vedete in molte occasioni anche le tette di Dakota (Johnson, interprete di Anastasia Steele, ndr). Mostrerei anch'io le mie tette se le avessi! Ho pensato semplicemente che non è necessario mostrare il resto se non è essenziale per la storia. Non stiamo facendo porno, a differenza di quanto molta gente pensa…", spiega Jamie Dornan.

E tra un chiarimento e l'altro, Mr Grey si lascia andare a un racconto davvero surreale. L'attore di 50 sfumature di rosso rivela un aneddoto sul modesty-pouch, cioè sul "calzino" usato dagli attori per coprire le parti intime sul set. "Lascia che ti racconti una storia su un modesty-pouch - dice Jamie Dornan -. Me ne hanno forniti di diversi tipi e dimensioni. Tutti color pelle, di un colore da malati, come se avessi avuto l’itterizia. Quando sono tutti usciti ne ho scelto uno, ma al momento di indossarlo ho letto un'etichetta cucita all'interno: OSPITE NR 3. Era usato! Ho quasi vomitato.

Mentre i miei genitali entravano in quella cosa, pensavo che qualcuno l’aveva già indossata. Ho chiamato il mio assistente costumista e gli ho detto 'Ma che cazzo? È di seconda mano?'. Lui mi fa: 'No fidati'. Beh, non mi fido più di lui".

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