La recente morte di alcuni protagonisti della letteratura del Ventesimo secolo ha posto nuovamente la domanda su quale sia il ruolo dell'artista nel mondo moderno, e quanto la biografia di uno scrittore possa incidere nella valutazione della sua opera. Tom Wolfe, ad esempio, è stato criticato per la sua feroce disapprovazione della società da lui stesso felicemente definita «radical chic», mentre l'intensa vita erotica di Philip Roth è stata oggetto di severa condanna, soprattutto da parte delle neo/vetero-femministe inebriate dal successo del #metoo.
Giunge, quindi, a proposito la pubblicazione di un volume a cura di Edoardo Zuccato, L'immagine dell'artista nel mondo moderno (Marcos y Marcos, pagg. 270, euro 25) che si propone di considerare come, nell'ambito di una globalizzazione sempre più invasiva, la considerazione di un autore, o comunque di un «artista» non possa più dipendere soltanto da criteri estetici, anzi. Come già accaduto agli «artisti» del mondo del cinema e dello spettacolo, anche il giudizio sulla produzione degli artisti e degli scrittori è indissolubilmente legato alla loro biografia. Nel volume viene delineato il quadro di come e quando si sia verificato questo mutamento, a partire soprattutto dall'Ottocento, come dimostra il curatore stesso in un suo contributo intitolato Costruire la figura dello scrittore moderno, che dimostra come già i romantici Wordsworth e Byron fossero consapevoli dell'importanza del rapporto arte-vita, ponendo estrema attenzione agli aspetti delle loro biografie che preferivano nascondere o, viceversa, enfatizzare.
Incentrato, invece, sul ruolo che l'artista moderno ha assunto nella prima metà del Novecento è il saggio di Stefano Casella, dedicato alle Radici rituali della poesia in Eliot e Pound, radici che affondano nel sacro, dando al poeta il ruolo di «sciamano e ierofante».
Forse non è casuale l'assonanza fra i termini poeta e profeta, poiché, sin dall'alba dei tempi - pensiamo a Orfeo - il poeta è assimilato al visionario, a colui che vede più e meglio degli altri, incarnando in modo egregio quello che Pound definì il ruolo del poeta, ovvero di essere «le antenne della tribù», con tutte le conseguenze, anche drammatiche, del caso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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