Lorde: "Io e Katy Perry in tour? Meglio da sola"

A 17 anni la popstar non si fa scrupoli: "Mi piace di più che Springsteen canti la mia Royals"

Lorde: "Io e Katy Perry in tour? Meglio da sola"

Si mangia le unghie, lo smalto e Katy Perry. Soffre il maschilismo e l'acne. Viaggia con cuffiette e madre poetessa al seguito. Del resto ha solo 17 anni la riccia Lorde, stella dark neozelandese ieri sera a Roma in occasione dei Music Awards al centrale del Foro Italico. Sa già il fatto suo la ragazza: è bassina ma piuttosto bella, si è fatta una cultura musicale con lo stereo di papà tra i lamenti rock di Neil Young e il luccichio pop dei Fleetwood Mac. Americanate nel senso buono. La pallida Lorde nasce ed esplode come si fa di questi tempi: grazie alla splendida voce. E il singolo Royals è stato già numero uno negli Usa. In futuro, se si dimostrerà capace di reggere la concorrenza e scrivere buona musica, tanto meglio. Nel curriculum 11 milioni di tracce vendute, 138 milioni di visualizzazioni per i primi tre brani sul web e la benedizione di Bruce Springsteen, David Bowie e Robbie Williams. Ce n'è per montarsi la testa.
Buffo, una neanche maggiorenne che si racconta dopo un solo album Pure Heroin (Virgin) che contiene tutti e tre i singoli finora usciti, tra cui l'ultimo Tennis Court. «La mia passione per la musica è cominciata a 12 anni, suonavo la chitarra. Dopo qualche demo, due anni dopo sono riuscita ad avere accesso agli studi e a un contratto discografico, un sogno». Le piace scrivere i testi e dichiara di ascoltare di tutto. «Mi piace amalgamare soul, rock e ritmiche di oggi, ambient soprattutto». Non si preclude nulla Ella Maria Lani Yelich-O'Connor (questo il vero nome), ha già imparato la lezione del successo. Il Time l'ha inserita tra i dieci teen-ager più influenti al mondo, la lista è piena di scavezzacollo e starlette capricciose, lei non pare calcare le loro orme. «Sento la responsabilità nei confronti dei miei coetanei, non sono perfetta e cerco di divertirmi come i ragazzi della mia età e di fare una vita sana. Certo, in Nuova Zelanda era difficile rimanere». Principi che gli impongono di pretendere già di più. «Lo so che qualcuno ha giudicato un gesto di superbia rifiutare di fare da supporto a Katy Perry, ma volevo indipendenza, una carriera per conto mio, e poi stava per partire il mio tour...». Alla solita, terribile domanda se conosce la musica italiana non si vergogna di rispondere che neanche Modugno ha mai ascoltato. Piuttosto, la onora il fatto che Springsteen abbia cantato Royals nel corso dell'ultima tournée.

«Sono stata sempre sua fan, ma non prendo troppo sul serio la mia popolarità, non sono stupida, a breve al mio posto potrebbero arrivare altre ragazze». Già, la ragazza ha già fatto sapere che se dovesse andar male ha già un futuro come editor. Visto l'andazzo, stia tranquilla: altri tre, quattro anni in vetta non glieli leva nessuno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica