Dalla Loren alla Sandrelli, le confessioni di Brass

Tinto Brass ripercorre la sua carriera dagli inizi passando per i rapporti con le attrici e alcuni sogni proibiti

Dalla Loren alla Sandrelli, le confessioni di Brass

"Ormai non si scopa più, è una certezza". Tinto Brass, in una lunga intervista al Fatto quotidiano, ripercorre la sua carriera dagli inizi passando per i rapporti con le attrici e alcuni sogni proibiti.

Alle critiche delle femministe che l'hanno etichettato come un maiale risponde così: "Se si intende uno a cui il sesso è piaciuto, piace e piacerà per sempre, mi autodenuncio. Sono un maiale".

Poi rivela alcuni aneddoti con donne dello spettacolo. Qualche esempio? Silvana Mangano. "Ogni tanto le telefonavo: Silvana, sono un grande regista anch'io. Le proposi anche di recitare per me, invano. La storia era quella di un masturbatore che non riusciva a frenare il proprio desiderio di toccarsi. Lei mi diceva che non ci pensava neanche lontanamente, ma mi mise in contatto con Nureyev, da sempre considerato iperdotato o giù di lì".

Su Sophia Loren rivela: "Non sono sicuro che Sophia non avrebbe accettato, ma Carlo Ponti, suo marito, grande produttore, fu categorico: "Ma sei impazzito, Tinto? Ma che hai lo sperma nel cervello?". Poi racconta la lite con Maria Schneider: "La cacciai io dal set di Caligola, l'avevo scelta e corteggiata per mesi dopo Ultimo tango a Parigi. Le proposi la parte, ottenni il suo assenso entusiastico e il primo giorno di riprese - avremmo dovuto girare la scena del funerale di un senatore - la vidi arrivare con la stola che le avevo fatto preparare cucita all'altezza della caviglia. Non mostrava un solo centimetro di pelle. Non capivo. Provai sorpresa e insofferenza: Ma che hai fatto?. Lei cominciò una tirata assurda: Non posso mostrare le mie forme, non mi sta bene. Litigammo per un'ora e poi le indicai la porta. Mai più vista neanche lei. Il film si interruppe per due giorni e poi trovammo Teresa Ann Savoy. L' avevo già avuta in Salon Kitty. Si dimostrò fantastica, anche quella volta".

Infine, Stefania Sandrelli: "Non mi piacevano le attrici furbette. Quelle che dicevano sì e poi si ritraevano per non so quale senso del pudore. Io le avrei volute tutte come Stefania Sandrelli, le mie attrici".

Durante la prima del film La Chiave, racconta Brass, "si accendono le luci in sala, mi giro e non la vedo più. Le ha fatto orrore, penso e il giorno dopo apro i giornali con un senso di inquietudine. Ci sono le dichiarazioni di Stefania: Ho imparato a recitare anche con il culo".

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