Marco Carta è finito nelle bufera. Dopo l'arresto per furto aggravato e il processo per direttissima, il cantante è stato liberato dal giudice. Carta per il furto di 6 magliette alla Rinascente di Milano dal valore di 1.200 euro resta imputato per concorso in furto con un processo che i terrà a settembre. Fin qui i fatti. Ma adesso, dopo quel "io non c'entro", arriva la testimonianza dell'addetto alla sicurezza della Rinascente che potrebbe cambiare (e di molto) le cose. A Repubblica racconta quanto ha visto: "Mi sono accorto di una coppia, un ragazzo e una donna, che si guardavano spesso attorno, come se controllassero di non essere osservati dal personale, un comportamento che mi ha insospettito, diciamo anomalo. Allora ho deciso di seguirli". Qui il racconto di quanto accaduto venerdì sera intorno alle 19:30 diventa sempre più preciso. L'addetto alla sicuerazza ha ferbalizzato la sua testimonianza e spiega passo dopo passo cosa ha visto: "Hanno preso delle maglie dagli espositori e poi sono saliti con la scala mobile fino al terzo piano".
A questo punto in uno dei camerini la donna avrebbe passato a Carta le maglie una ad una. Subito dopo, sempre secondo il racconto dell'addetto alla sicurezza, Carta esce dal camerino, ma nessuno dei due, nè la donna, nè il cantante, ha le maglie in mano. Subito dopo i due vengono sorpresi all'uscita dopo il suono dei sensori di controllo. Qui l'addetto alla sicurezza chiede conto delle maglie. I due, secondo il verbale della polizia, ammettono il furto. A questo punto un membro della security va al bagno dove poco prima era entrato Carta e trova le etichette delle maglie.
Nel pomeriggio, davanti al giudice Carta nega tutto e afferma che a ribare è stata un'altra persona (la sua amica 53enne). Il cantante è stato comunque rinviato a giudizio e la polizia è già pronta a dusare i filmati delle telecamere di sorveglianza per il processo di settembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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