Melox, dai Maneskin all'orchestra in Ape. Riparte "MotoTeatro"

Spesso i veri eventi filtrano tra le maglie dei grandi eventi, quelli strombazzati dai media e glorificati dai social

Melox, dai Maneskin all'orchestra in Ape. Riparte "MotoTeatro"

Spesso i veri eventi filtrano tra le maglie dei grandi eventi, quelli strombazzati dai media e glorificati dai social. Il MotoTeatro di Giacomo Poretti, Gabriele Allevi e Luca Doninelli è uno di questi e debutta oggi a Milano, nel Chiostro di Sant'Eustorgio, portando con sé la forza della passione e l'innocenza di chi la diffonde a ogni costo e con qualsiasi mezzo, pure il più minuscolo. Come l'Apecar. Che diventa palcoscenico itinerante per portare teatro e musica a un pubblico sempre più svogliato e trascurato. Gira per tutta Milano, il MotoTeatro in Apecar, nei cortili delle case di ringhiera fino al Quadriportico di Sant'Ambrogio, perpetuando una tradizione che dal Carro di Tespi ai saltimbanchi medievali arriva fino a oggi, nell'era dello streaming che per la prima volta nella storia anestetizza il bisogno di contatto diretto tra pubblico e artista. Ospite straordinario del MotoTeatro stasera sarà l'Orchestra Notturna Clandestina del maestro Enrico Melozzi, Melox per gli amici, gigantesco nel fisico (è alto quasi due metri) e nella straripante voglia di fare musica. «Con i nostri quaranta elementi, ci alterneremo con Giacomo Poretti in uno spettacolo contaminato». Molti avranno notato Melozzi al Festival di Sanremo, dove negli anni ha diretto Noemi, Fasma, Pinguini Tattici Nucleari, Achille Lauro fino ai Maneskin con la loro Zitti e buoni diventata ieri la più ascoltata nella Spotify Global Chart, ossia in tutto il mondo. E tanti lo ricordano per quella stravagante e fortissima intuizione dei 100 Cellos con Giovanni Sollima, la maxi riunione di oltre 130 violoncellisti al Teatro Valle di Roma di cui si è parlato in tutto il mondo. Oggi insomma inizia il nuovo giro in Apecar del MotoTeatro, il palco più piccolo che abbia mai attraversato Milano, grande giusto quanto il cassone di quel motofurgone così simbolico.

Nato da un'idea di Giacomo Poretti che è direttore artistico e fondatore del Teatro Oscar nella sua sede stabile di via Lattanzio, il MotoTeatro girerà per Milano fino a settembre, sorprendendo molti e soprattutto sublimando il bisogno degli artisti di mostrarsi in pubblico, di convincere gli scettici, di soddisfare gli appassionati. «Dopo Sanremo mi sono trovato i social intasati di contatti e allora ho chiesto: ci sono musicisti che suonerebbero con me a Milano?» racconta Melozzi che finora aveva l'Orchestra Notturna Clandestina soltanto a Roma. Una valanga di richieste. Così è nata la «sezione milanese» di questa orchestra che piace anche a Riccardo Muti e il cui nome è un omaggio al Teatro Clandestino fondato dal polacco Tadeusz Kantor sotto il nazismo.

«Stasera faremo una parte della Sinfonia 25 di Mozart, che è il fil rouge della colonna sonora di Amadeus, una versione particolare con tromboni e timpani. Un modo di sorprendere il pubblico». Anche quello dei cortili nelle case di ringhiera? «Beh quello è uno dei nostri sogni» dice Melox e, fidatevi, farà di tutto per realizzarlo.

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