"La mia seconda vita. Mi ascoltano i bambini. E tutti mi chiedono di fare da testimonial"

Il brano "Mille" ha dominato l'estate del pop. "Tornare a Sanremo? Sarebbe un suicidio"

"La mia seconda vita. Mi ascoltano i bambini. E tutti mi chiedono di fare da testimonial"

«Un attimo eh, Oriettaaaaa....». Osvaldo risponde al telefono di casa e chiama la moglie. Eccola. «Pronto? Non ho il cellulare, sa, perché lo perdo sempre. Ora ne tengo solo uno con i numeri grandi per i parenti e mi vergogno a portarlo in giro». Di Orietta Berti ce n'è una sola, altrimenti detta «l'usignolo di Cavriago», 78 anni compiuti, regina dell'estate pop con il brano Mille che canta con Fedez (47 anni in meno) e Achille Lauro (idem). «Ma nel nostro lavoro non contano gli anni di differenza perché per tutti vale la regola che domani si ricomincia sempre daccapo», spiega lasciando squillare la sua solita voce che sorride.

Soddisfatta?

«L'altro giorno mi ha telefonato la Vanoni che mi fa: Io in 60 anni di carriera non ho mai sentito tante volte un brano in giro, in radio, dappertutto».

Il ritornello è entrato nel linguaggio comune. Pierluigi Bersani ha detto a Conte: «Hai risolto un problema ma te ne restano mille».

«L'altra sera ero in provincia di Potenza e in platea c'era una signora di 101 anni con la pronipote di 5 e tutte e due insieme cantavano Mille».

Si aspettava un successo del genere?

«Quando l'abbiamo registrato, la mamma di Fedez aveva subito previsto: Questo brano prende quattro dischi di platino in due mesi. E più o meno è andata così».

È ritornata al primo posto in classifica dopo 56 anni.

«Ho sempre portato avanti la tradizione italiana. Noi siamo un popolo melodico e non possiamo rinnegare le nostre radici. Oltretutto le canzoni italiane non invecchiano, il repertorio di Modugno o di Carosone secondo lei invecchia?».

Al massimo ha qualche ruga.

«Purtroppo sono gli italiani che spesso rinnegano le loro belle cose del passato».

Orietta Berti, ha visto il successo mondiale dei Naziskin, pardon Maneskin?

«Bravissimi. Lo so che storpio sempre i nomi, non lo faccio apposta. Ad esempio Argentero lo chiamo Formentero. Non ci penso mica, eh, mi viene così».

Ha ascoltato gli altri tormentoni dell'estate?

«Beh quello della Vanoni ha pure un bel video. Poi Pistolero di Elettra Lamborghini. Gianni Morandi? Non sono mai riuscita ad ascoltarlo per intero, è il brano di Jovannotti no? (dice così con la doppia enne, Orietta è sempre Orietta - ndr)».

Sta pensando alla prossima stagione?

«So che tornerò al tavolo di Che tempo che fa. Ma era già previsto».

E poi a novembre The Voice Senior su Raiuno. Al posto di Al Bano.

«Sì ne ho parlato con il mio manager. So che Al Bano da quanto mi hanno detto va a Ballando con le stelle. Ma io non ho ancora firmato il contratto per The Voice Senior. Ma sa che cosa mi sta accadendo?».

Prego.

«Mi stanno proponendo tante campagne pubblicitarie. Ho una richiesta enorme».

Ma di che tipo?

«Di tutti i tipi. Anche dolci».

Dopotutto lei è golosa.

«Sì sono golosa anche io, ma sono di famiglia diabetica e devo stare attenta. Poi sa che cosa le dico?».

Che cosa?

«Che i dolci mi piacevano di più quando ero giovane. Adesso quasi quasi preferisco il salato».

Forse Orietta Berti non è mai stata così popolare come adesso.

«Prima di andare al Festival di Sanremo, le copertine erano quasi tutte per me o per Amadeus. Dopo il Festival uguale: o lui oppure io».

Tornerà al Festival?

«Se tornassi in gara sarebbe un suicidio. Magari una ospitata».

Oggi la ascoltano anche gli adolescenti.

«E dicono: Ah, è così che si canta?».

L'usignolo di Cavriago.

«La voce è un muscolo, bisogna allenarlo. Io canto un'ora tutti i giorni, anche in macchina. Mi metto in cuffia le basi delle mie canzoni e ci canto sopra».

Come ha cantato la sua parte in Mille?

«Ho seguito i consigli di Fedez che mi ha detto: devi essere ironica, come nella tua Via dei ciclamini».

Ha fatto il vaccino anti Covid?

«Ho appena fatto la seconda dose, con pochissimo dolore. La prima volta mi è venuta la febbre a 38 ed ero piena di crampi. A Osvaldo è venuta la febbre altissima, quasi 40».

Maledetta pandemia.

«Quando ero malata di Covid sono stata malissimo. Però dovevo pensare anche ai miei animali, in casa ho 9 gatti, 2 cani e 3 pesciolini.

Tosse o non tosse, tutte le mattine pulivo con la candeggina e l'amuchina anche per proteggere Osvaldo. Io avevo un focolaio di polmonite, lui due: ci siamo salvati solo perché in autunno avevamo fatto il vaccino contro il pneumococco, mano male va».

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