Paris Jackson, figlia del re del pop Michael, torna a parlare della morte del padre e questa volta lo fa attraverso un'intervista rilasciata alla rivista Rolling Stone.
"È stato qualcosa di organizzato, una cospirazione. Voglio giustizia, ma è come giocare una partita a scacchi e sto cercando di giocare nel modo giusto. Per adesso non posso dire altro", ha dichiarato la ragazza che non ha mai creduto che la morte della star fosse stata accidentale.
Michael è deceduto sette anni fa per un attacco cardiaco dovuto a un mix letale di farmaci prescritti dal suo medico, Conrad Murray che è stato condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo. Paris ha adesso 18 anni, ma anche lei ha trascorso un periodo non molto semplice.
Dopo la scomparsa del padre, infatti, ha tentato il suicidio all'età di 15 anni per "colpa di una bassa autostima, pensavo che non avrei potuto fare nulla di buono". È stata inoltre violentata da un uomo più grande di lei e da questo episodio è scaturita la depressione e l'autolesionismo. Ricoverata in un centro di recupero nello Utah ne è uscita oggi rinata.
Il dolore per la perdita del padre, però, continua ad accompagnarla giorno dopo giorno: "Ho perso l'unica cosa che per me sia mai stata importante. Qualunque brutta cosa possa accadere non potrà mai essere tanto brutta come ciò che è successo".
L'unica cosa che la fa andare avanti, però, è la voglia di giustizia per suo padre che ricorda con affetto e tenerezza:
"Il suo nome era papà, non sapevamo realmente chi fosse, ma era il nostro mondo e noi eravamo il suo. Non potevamo andare sulle giostre ogni volta che lo desideravamo, avevamo la scuola ogni giorno e dovevamo essere buoni".
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